Accettare un’eredità con beneficio di inventario consente di limitare i debiti, anche quelli fiscali come l’IMU. Ma senza un’attenta gestione e specifiche azioni difensive, il rischio di dover pagare l’intero importo resta concreto. Ecco un approfondimento per capire come tutelarsi e quali sono i reali obblighi dell’erede.
Eredità con beneficio di inventario e obblighi IMU: la responsabilità non è automatica
L’accettazione dell’eredità con il beneficio di inventario produce i suoi effetti anche sull’obbligo del pagamento dell’IMU dovuta per gli immobili presenti all’interno del patrimonio ereditario.
L’erede può opporre all’ente impositore una limitazione al proprio obbligo di pagarla a priori e per intero, ciò in quanto, in generale, ai debiti tributari non si applica un trattamento diverso rispetto a tutti gli altri debiti del de cujus.
Beneficio di inventario: effetti e limiti della responsabilità ereditaria
L’articolo 484 del Codice civile stabilisce che il chiamato all’eredità può accettare l’eredità con il beneficio di inventario con il risultato che, secondo quanto disposto dal successivo art. 490 del Codice civile, il patrimonio del defunto non si mischia con quello dell’erede. Con il beneficio di inventario l’erede conserva verso l’eredità tutti i diritti e tutti gli obblighi che aveva verso il defunto, con esclusione di quelli estinti a seguito della morte; non è tenuto a pagare i debiti ereditari oltre il valore dei beni in eredità a lui pervenuti; i creditori del defunto e i legatari sono privilegiati sul patrimonio dell’eredità rispetto ai creditori propri dell’erede.
L’effetto principale, dunque, che si realizza con il beneficio di inventario è quello di tenere distinto il patrimonio del defunto con quello dell’erede. Tut