Il modello Intrastat è uno strumento essenziale per il monitoraggio degli scambi intracomunitari, ma la sua compilazione deve essere accurata per evitare sanzioni.
Errori, omissioni o ritardi possono comportare conseguenze economiche, sia dal punto di vista fiscale che per dati statistici. Analizziamo le sanzioni previste e le possibili soluzioni per ridurre i rischi.
Facciamo chiarezza sulle sanzioni applicabili alle violazioni relative agli elenchi Intrastat che includono sia dati fiscali che elementi di natura statistica. Analizzeremo nel dettaglio le differenze tra le sanzioni previste per la parte fiscale e quelle applicabili agli errori di natura statistica, evidenziando le conseguenze e le possibili soluzioni per una corretta gestione del modello.
Le sanzioni nel Modello Intrastat: aspetti fiscali e statistici a confronto
Sanzioni relative alla parte fiscale
L’omesso invio degli elenchi INTRASTAT è punito con una sanzione da 500 euro a 1.000 euro per ciascuno di essi (articolo 11, comma 4, D.lgs 471/1997, ora articolo 36, comma 7, D.lgs 173/2024).
La violazione riguarda anche la incompleta, inesatta o irregolare compilazione degli elenchi, come pure, secondo la risoluzione agenzia delle Entrate 16 febbraio 2005, n. 20/E, la tardività di presentazione.
Questa sanzione viene ridotta alla metà (da 250 euro a 500 euro) se il contribuente provvede all’invio del modello entro i 30 giorni successivi alla richiesta inviata dagli uffici abilitati a ricevere l’elenco o incaricati del suo controllo, richiesta che può avvenire anche scaduti i termini per il ravvedimento operoso (circolare ministero delle Finanze 25 gennaio 1999, n. 23, paragrafo 4.5.2).
Nessuna sanzione è applicata se il co