La riforma fiscale ridefinisce il costo fiscalmente riconoscibile dei terreni acquisiti per donazione, con impatti significativi sul reddito da lavoro autonomo e d’impresa. Analizzare le implicazioni sulla plusvalenza immobiliare e le differenze con i redditi diversi è fondamentale per comprendere le logiche di equità fiscale e prevenzione di condotte elusive.
Vediamo come la Riforma Fiscale ha inciso sul costo fiscale riconosciuto del bene area edificabile ricevuto per donazione, valore fondamentale per la pianificazione fiscale del contribuente. L’art. 8 del Decreto Legislativo approvato il 30 aprile dal Consiglio dei Ministri apporta delle modifiche all’art. 68 TUIR ed in particolare sostituisce il comma 2 , quarto periodo disponendo che:
“Per i terreni acquistati per effetto di successione si assume come prezzo di acquisto il valore dichiarato nella relativa dichiarazione … per i terreni acquistati per effetto di donazione si assume come prezzo di acquisto quello sostenuto dal donante aumentato dell’imposta sulle donazioni nonché di ogni altro costo successivo inerente”.
Trattasi di una modifica che in virtù della sua inclusione nell’art. 68 TUIR raccorda il suo valore disciplinare ad un parametro determinativo che parrebbe potersi impiegare solo nell’ambito dei redditi diversi allo scopo di evitare le precedenti triangolazioni sospette nell’imminenza della vendita del terreno.
Il costo fiscale dell’area edificabile ricevuta per donazione: effetti sui redditi d’impresa e lavoro autonomo
In tale sede si vuole verificare la portata della modifica nell’ambito dei redditi di lavoro auto