Il tema dell’indennità di recesso dall’associazione professionale e la relativa tassazione è un argomento sempre di attualità. Recentemente la Suprema Corte di Cassazione ha emesso una Sentenza che ha destato non poche perplessità per la discutibile conclusione alla quale i Supremi Giudici sono giunti sulle modalità di tassazione da riservare a tale indennità, ma soprattutto con riguardo alla determinazione di tale componente. Nell’intervento odierno cercheremo di porne in evidenza i profili di criticità.
Il recesso dall’associazione professionale è un passaggio obbligato per quasi tutti i Professionisti che, trascorso il tempo dell’impegno professionale, si accingono a raccogliere i frutti di una vita di intenso lavoro.
Il caso di recesso da una associazione professionale
La Suprema Corte di Cassazione si occupa, tra numerosi altri aspetti, proprio delle conseguenze reddituali scaturenti dalla riscossione dell’indennità di recesso.
La norma di riferimento, in seno al TUIR, è l’art. 17 comma 1 lett. L) che prevede la tassazione separata dell’indennità di recesso nell’ipotesi in cui sia decorso un periodo di tempo superiore ad anni cinque fra l’adesione all’associazione professionale ed il recesso dalla stessa.
Oggetto del contendere fra il Contribuente e l’Amministrazione Finanziaria è stata la quantificazione dell’ammontare dell’indennità riconducibile a “componente reddituale”, come tale da sottoporre a tassazione, e