In Italia cala la spesa sanitaria: quale impatto avrà sulle aziende?

La gestione della spesa sanitaria sta generando polemiche perché è prevista in calo nei prossimi anni. Vediamo i numeri elaborati dalla Corte dei Conti e le prospettive di spesa pubblica in generale….

calo spesa sanitaria italiaL’Italia spende sempre meno nella sanità e questo ha un impatto diretto nella vita di tutti i giorni delle famiglie. E anche delle aziende, che si ritrovano a subire indirettamente i problemi e i ritardi che i propri lavoratori devono sopportare per fare qualsiasi visita o delle semplici analisi.

Secondo un’analisi effettuata dal Centro Studi di Unimpresa la spesa sanitaria in Italia continuerà a calare in maniera sistematica nel corso dei prossimi anni. Solo per avere un’idea di quanto stia accadendo, basti pensare che nel 2022 la salute pesava per il 6,7% del PIL sul bilancio dello Stato.

La percentuale è scesa al 6,2% nel 2023 ed è destinata a calare al 6,1% entro il 2026. Ma entriamo nel dettaglio e vediamo cosa è destinato ad accadere nel corso dei prossimi mesi.

 

Spesa sanitaria in calo in Italia

Nel corso dei prossimi anni la spesa sanitaria in Italia è destinata a calare in maniera sistematica e costante. Secondo una recente analisi effettuata dal Centro Studi di Unimpresa nel 2022 la salute pesava sul bilancio dello Stato per il 6,7% del PIL. La percentuale è calata al 6,6% nel 2023 ed è destinata a calare al 6,2% entro la fine del 2026.

 

Monetariamente cosa comportano questi cali?

In termini assoluti, per la spesa sanitaria, l’Italia ha utilizzato 131 miliardi nel 2022 e 134 miliardi di euro nel 2023. Gli importi dovrebbero salire a 136 miliardi di euro nel 2025 e a quasi 139 miliardi nel corso del 2026.

Da quanto emerge dalle analisi effettuate da Unimpresa è previsto un vero e proprio dimagrimento per tutto il bilancio pubblico. La spesa totale scenderà sotto il 50% del PIL nel corso del 2026. Giusto per avere un’idea, basti pensare che:

  • nel 2022 era al 56,1%;
  • nel 2023 al 53%;
  • 2024: 50,6%;
  • 2025: 50,3%.

Ricordiamo che la spesa per gli interessi su BTP e BOT sfiorerà quota 100 miliardi di euro nel corso del 2026.

“Tra pochi giorni il quadro di finanza pubblica sarà più nitido anche se il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha preannunciato un Documento di economia e finanza leggero – spiega Giovanna Ferrara, presidente di Unimpresa -. Noi riteniamo che il governo di Giorgia Meloni stia ben gestendo le casse dello Stato, di fatto in linea con l’esecutivo guidato da Mario Draghi, improntando tutto alla prudenza”.

 

I numeri della Corte dei Conti

Vediamo quali sono i numeri della spesa pubblica in Italia secondo la Corte dei Conti. Quella corrente è salita in termini di contabilità nazionale a “131,1 miliardi di euro nel 2022, dai 127,5 del 2021 e dai 122,7 del 2020 dopo essere stata nei sette anni precedenti assestata attorno a 110 miliardi“.

Se quello che abbiamo visto fino a questo momento corrisponde al livello complessivo di spesa, soffermandosi, invece, sul finanziamento ordinario del Sistema Sanitario Nazionale, il quale risulta essere salito nel 2022 a 125,98 miliardi di dai 122 del 2021, e i 120,5 miliardi di euro del 2020.

 

Spesa pubblica, le prospettive per il futuro

Torniamo, adesso, alle elaborazioni effettuate dal Centro Studi Unimpresa, che si è basato sui dati del Ministero dell’Economia. Al momento si è in attesa del Def, che dovrebbe essere licenziato dal Consiglio dei Ministri entro la prossima settimana.

Risulta essere in controtendenza la spesa per le pensioni: nel 2022 è stata pari a 297 miliardi di euro, che corrispondevano al 15,3% del PIL. Il valore risulta essere più contenuto rispetto a quello del 2024, quando arriverà a 340 miliardi di euro, ossia il 16% del PIL, che salirà a 361 miliardi di del 2026 (15,9%).

Risultano essere in calo, invece, gli esborsi per le prestazioni sociali – tra le quali rientrano gli assegni di invalidità e le altre forme di sostegno – che nel 2022 si sono attestate al 5,6%, nel 2024 al 5,1% e nel 2026 al 4,9%.

“Dopo il boom del 2022 con il 7,7% del PIL e oltre 150 miliardi in termini assoluti, la spesa per investimenti si prepara a essere ridimensionata: 6,3% e 129 miliardi nel 2023, 4,4% e 94 miliardi nel 2024, 4,8% e 106 miliardi nel 2025, 4,5% e 102 miliardi nel 2026 – si legge nell’analisi Unimpresa -. In generale la spesa pubblica, in termini assoluti, salirà sempre: dai 1.091,5 miliardi del 2022 ai 1.087,4 miliardi del 2023, ai 1.078,6 miliardi del 2024 ai 1.107,8 miliardi del 2025 e ai 1.123,5 miliardi del 2026. Valori che, se rapportati al prodotto interno lordo, indicano al contrario una discesa progressiva nei cinque anni in esame: 56,1%, 53%, 50,6%, 50,3% e 49,4%”.

 

NdR:  La salute dei dipendenti diventerà una priorità per le imprese?

 

Pierpaolo Molinengo

Sabato 7 Aprile 2024