In caso di concessione in omaggio ai dipendenti di prodotti aziendali (nel caso di esempio il caffè) quali sono le complicazioni fiscali? In quali casi scatta la tassazione IRPEF in caso ai dipendenti?
Ricordiamo che per il 2024 il limite di tassazione dei fringe benefit parte da 1.000 euro
Una recentissima risposta ad interpello interviene nel qualificare la prassi di concedere in omaggio ai dipendenti merci e altri oggetti prodotti dal datore di lavoro.
Caffè in omaggio ai dipendenti: quando diventa reddito imponibile
L’Agenzia delle Entrate, nella risposta a interpello n. 89 dello scorso 11 aprile (già segnalata nel Diario Quotidiano), è entrata nel merito della tassazione delle erogazioni effettuate a favore dei propri dipendenti, delimitando i confini previsti per la configurazione della esclusione da Irpef.
Nel caso di specie, la società istante opera nel campo della produzione e la commercializzazione all’ingrosso e al dettaglio di caffè, the, e loro prodotti derivanti, affini e complementari, nonché di prodotti alimentari e bevande in genere e accessori.
Viene previsto che la società eroghi ai propri dipendenti un sacchetto di caffè selezionato e una bevanda gratuita al giorno, da consumare durante la pausa al lavoro, evidenziando che scopo dell’offerta è quello di diffondere la conoscenza approfondita dei prodotti e la capacità dei dipendenti di trasmettere l’eccellenza degli stessi alla clientela, nell’ambito della strategia aziendale.
Inoltre, capita che la società omaggi di alcuni beni che hanno natura di merchandise (ad esempio: tazze con il logo aziendale, spillette) che, in questi casi, sono appositamente caratterizzati per rappresentare l’identità aziendale (ad esempio, attraverso l’utilizzo del logo o di esclusivi elementi di design); ciò viene fatto in quanto l’obiettivo è che si diffonda l’immagine aziendale al di fuori dell’ambiente lavorativo.
La tesi dell’istante è che i descritti beni erogati ai dipendenti siano irrilevanti ai fini della determinazione del reddito di lavoro dipendente, alla luce della risoluzione n. 178/03, con la quale è stato precisato che non concorrono alla formazione del reddito imponibile le erogazioni effettuate per un esclusivo interesse del datore di lavoro.
Quando gli omaggi diventano reddito per i dipendenti…
L’Agenzia delle Entrate afferma che si può considerare prevalente l’interesse del datore di lavoro solo nella particolare ipotesi in cui il dipendente abbia un obbligo contrattuale di utilizzo del bene e successiva restituzione dello stesso, cosa che non avviene nel caso di specie.
Gli omaggi in questione, quindi, soddisfano un’esigenza propria del singolo lavoratore e rappresentano un arricchimento del lavoratore, e pertanto non possono considerarsi erogati nell’esclusivo interesse del datore di lavoro.
Di conseguenza, l’Agenzia delle Entrate ritiene che, nel caso in esame, qualora il valore dei beni assegnati dalla società ai propri dipendenti superi il limite di 258,23 euro, lo stesso costituisca reddito di lavoro dipendente, tenendo conto che, limitatamente al periodo d’imposta 2024, il suddetto limite è incrementato a 1.000 euro e, per i dipendenti con figli a carico, a 2.000 euro.
Fonte: Agenzia delle entrate, Risposta n. 89 dell’11 aprile 2024.
NdR: potrebbe interessarti anche…
Il regime fiscale degli omaggi ai dipendenti
Fringe benefits 2024, cos’è cambiato con l’ultima Legge di bilancio?
Danilo Sciuto
Martedì 16 Aprile 2024