Oggi ci dedichiamo al contratto cosiddetto a part time che, come noto, prevede un orario di lavoro ridotto rispetto a quello del CCNL di settore. Esiste un orario minimo settimanale da prevedere?
Il rapporto a tempo parziale (detto anche part-time) si caratterizza per essere una particolare modalità di svolgimento della prestazione di lavoro subordinato dove le parti (datore di lavoro e dipendente) si accordano per effettuare l’attività lavorativa con un orario ridotto rispetto a quello a tempo pieno previsto dalla normativa o dal Ccnl applicato.
La normativa sul contratto part – time
La normativa sul part-time non contempla alcun limite minimo con riguardo all’orario settimanale, mensile o annuale fissato dalle parti.
Al contrario, la disciplina sull’orario di lavoro si preoccupa di introdurre una serie di limiti massimi riguardanti:
- l’orario giornaliero, pari a 13 ore giornaliere;
- il diritto al riposo settimanale di almeno 24 ore consecutive di riposo ogni 7 giorni;
- l’orario massimo settimanale di 48 ore.
I datori di lavoro devono tuttavia prestare attenzione alle clausole dei contratti collettivi nazionali di lavoro applicati.
Questi ultimi, infatti, possono prevedere il ricorso al contratto a tempo parziale ma nel rispetto di una soglia minima di orario settimanale, mensile o addirittura annuale.
Analizziamo la questione in dettaglio.
Il caso CCNL Cooperative Sociali
Un esempio di contratto collettivo