Oggi vediamo quali sono i minimali retributivi convenzionali fissati dall’INPS per il 2024, in particolare quali sono gli utilizzi pratici a fini contributivi e previdenziali dei nuovi limiti per le diverse tipologie di lavoratori.
La normativa italiana, nello specifico il Decreto Legge 9 ottobre 1989 numero 338, convertito con modificazioni dalla Legge 7 dicembre 1989 numero 389 dispone all’articolo 1, comma 1, che la retribuzione da assumere come base per il calcolo dei contributi di previdenza e di assistenza sociale non può essere inferiore all’importo delle retribuzioni stabilito da leggi, regolamenti, contratti collettivi, stipulati dalle organizzazioni sindacali più rappresentative su base nazionale, ovvero da accordi collettivi o contratti individuali, qualora ne derivi una retribuzione d’importo superiore a quello previsto dal contratto collettivo.
Quali sono i minimali retributivi a fini contributivi?
Tuttavia, nella determinazione della retribuzione minima ai fini contributivi, si deve tener conto anche dei minimali di retribuzione giornaliera stabiliti dalla legge.
Infatti, il reddito da assoggettare a contribuzione, ivi compreso il minimale contrattuale di cui al citato articolo 1, comma 1 dev’essere adeguato, se inferiore, al limite minimo di retribuzione giornaliera che, a norma del Decreto – legge numero 463/1983 non può essere