Nei contratti di appalto è obbligatoria la certificazione del contratto di lavoro se svolto in ambienti sospetti di inquinamento, oppure in ambienti confinati. Il personale impiegato in tali mansioni deve essere specializzato: vediamo cosa prescrive l’INL
L’Ispettorato Nazionale del Lavoro è intervenuto in materia di certificazione del contratto di lavoro nei contratti di appalto, con specifico riferimento a qualsiasi attività lavorativa, nel settore degli ambienti sospetti di inquinamento o confinati.
Sul punto, la legge impone alle imprese l‘obbligo di utilizzo di personale qualificato, stabilendone i requisiti minimi – esperienza almeno triennale – e la tipologia contrattuale, la quale deve essere generalmente di tipo subordinato a tempo indeterminato.
Qualora l’impresa decida di utilizzare personale con altre tipologie contrattuali, allora l’impresa dovrà procedere alla certificazione del contratto di lavoro ai sensi del Titolo VIII, Capo I, del D.Lgs. n. 276/2003.
Il lavoro in ambienti sospetti di inquinamento: alcune premesse
L’INL è stato interpellato in ordine alle problematiche concernenti l’obbligatorietà della certificazione dei contratti di lavoro, ai sensi del Titolo VIII, capo I, del D.Lgs. n. 276/2003, per il personale impiegato in servizi resi in ambienti sospetti di inquinamento o confinati in regime di appa