Tredicesima, ma quanto mi costi?

Il contributo offre un’analisi dettagliata e completa riguardo alla situazione della tredicesima mensilità prevista per il dicembre 2023, con particolare attenzione agli impatti sulle finanze dei lavoratori dipendenti, dei pensionati e delle imprese, nonché sulle modalità di spesa della tredicesima.

Dicembre è il mese destinato alla tredicesima per lavoratori dipendenti e pensionati.

Complessivamente sono 35 milioni gli italiani che hanno già ricevuto o riceveranno la tredicesima entro Natale; nel corso di questo mese, arriveranno direttamente nelle tasche dei lavoratori e dei pensionati qualcosa come 40,7 miliardi di euro.

Grazie alla tredicesima a brindare sarà anche il fisco, che riuscirà ad incassare 13,2 miliardi di euro. Per le imprese, la gratifica natalizia costerà qualcosa come 53,9 miliardi di euro al netto dei contributi previdenziali.

A fare i conti in tasca ai lavoratori e alle imprese ci ha pensato la Cgia di Mestre.

 

Tredicesima: come viene spesa

tredicesima mensilitàDifficile prevedere come verrà spesa la tredicesima dagli italiani. A pesare, in questo ultimo scorcio di anno, sono principalmente le utenze di casa – bollette di luce, acqua e gas – e le rate dei mutui.

È probabile che per gli acquisti di Natale non rimarranno molti solidi.

Secondo una stima effettuata dalla Cgia di Mestre è probabile che la cifra destinata ai regali di fine anno rimarrà sostanzialmente immutata rispetto al 2022, quando si è aggirata intorno ai 7 miliardi di euro.

Un importo, sicuramente, di tutto rispetto, ma che è dimezzato se confrontato a quanto avveniva una quindicina di anni fa.

Il netto cambiamento delle abitudini dei consumatori è dettata, in primo luogo, dall’introduzione in Italia del Black Friday: sempre più spesso le persone hanno iniziato ad anticipare i regali di Natale per risparmiare.

Le famiglie, poi, hanno iniziato a ridurre le spese accessorie: questo ha comportato un taglio dei regali effettuati. La tredicesima verrà utilizzata per coprire altri costi.

 

Cresce l’importo delle tredicesime

Il volume economico complessivo delle tredicesime, rispetto al 2022, è aumentato. L’importo erogato è aumentato, complessivamente parlando, di 7 miliardi di euro.

Le motivazioni che hanno determinato questa tendenza sono molto semplici: prima di tutto il numero dei dipendenti rispetto al 2022 è aumentato di qualcosa come 400mila unità.

Ma non solo: è cresciuto anche il monte salari, un fatto determinato dal rinnovo di molti contratti di lavoro.

Nel corso dei primi sei mesi del 2023 rispetto allo stesso periodo del 2022 è stato registrato un incremento pari al 5%.

Il taglio del cuneo fiscale, introdotto dal governo Draghi per le retribuzione annue lorde inferiori a 35.000 euro (confermato per questo dal governo Meloni) ha avuto un effetto limitato sulle tredicesime, che è stato pari al 2% per gli importi inferiori a 2.692 euro e del 3% per quelli inferiori a 1.923 euro.

Ricordiamo che dei 35 milioni complessivi di persone che ricevono la tredicesima a dicembre, 16,1 milioni sono pensionati e 18,9 milioni sono dei lavoratori dipendenti.

 

Il numero più alto di percettori

Il numero più alto di percettori di tredicesima si trova a Milano: nel capoluogo lombardo ad essere interessati dalla gratifica natalizia sono 2,91 milioni di persone. Seguono:

  • Roma con quasi 2,64 milioni di percettori;
  • Torino: 1,38 milioni;
  • Napoli: 1,35 milioni

Ad essere meno interessate sono alcune realtà che risultano essere demograficamente più piccole delle altre. Tra queste ci sono i 72.500 residenti a Vibo Valentia, i 70.000 residenti ad Enna e le 42.800 persone che abitano ad Isernia.

 

C’è anche la quattordicesima

È bene ricordare che tutti i CCNL prevedono l’erogazione della tredicesima mensilità. Stando ad una stima effettuata dall’Ufficio Studi della Cgia, ci sarebbero tra i 7,5 e gli 8 milioni di persone che ricevono anche la quattordicesima.

Questa viene erogata nel corso del mese di luglio.

“I principali contratti nazionali di lavoro che prevedono questa mensilità aggiuntiva sono: l’agricoltura, l’alimentare, l’autotrasporto, il commercio/turismo e il comparto pulizia/multiservizi – spiega la Cgia di Mestre – .

La quattordicesima spetta anche ai pensionati, purché non ricevano prestazioni di natura assistenziale come le invalidità civili, gli assegni sociali, rendite INAIL e trattamenti non INPS.

Per ricevere questo assegno il destinatario deve aver compiuto 64 anni di età, viene considerato anche il reddito personale del pensionato (quindi non cumulando anche quello del coniuge) e gli anni di contributi versati prima del pensionamento.

Sono considerate due diverse fasce reddituali determinate sulla base del trattamento minimo mensile che, nel 2023, ammonta a 563,74 euro”.

 

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Pierpaolo Molinengo

Sabato 23 dicembre 2023