Vediamo in pratica come ravvedere le anomalie derivanti dalla mancata conformità dei dati fra corrispettivi telematici e incassi a mezzo POS. In caso di violazione del 2022: il contribuente dovrà ravvedere sia la mancata emissione del documento commerciale (o fattura), la Lipe, la dichiarazione IVA e versare il dovuto. Per quanto riguarda il modello redditi 2023, fino al 30 novembre è possibile la correzione.
La campagna di autunno del Fisco italiano prevede una agevolata regolarizzazione dei corrispettivi ed è accompagnata da un invio di lettere di compliance in caso di difformità fra incassi effettuati col pos e fatturato.
Le lettere di compliance per mancata conformità fra pagamenti elettronici e corrispettivi emessi
L’Agenzia delle entrate con il provvedimento del 3 ottobre 2023, ha coordinato “le modalità con le quali sono messe a disposizione del contribuente e della Guardia di Finanza … le informazioni derivanti dal confronto mensile tra i pagamenti elettronici e le fatture elettroniche emesse e/o i corrispettivi telematici trasmessi dal contribuente”.
In pratica, vengono rese disponibili le informazioni per consentire la valutazione della correttezza o meno dei dati che risultano in possesso dell’Agenzia in modo da fornire “elementi, fatti e circostanze dalla stessa non conosciuti in grado di giustificare la presunta anomalia”.
Ai fini operativi, si ritiene che le predette comunicazioni vengono inviate solamente in conseguenza della presenza di anomalie riguardanti l’ammontare complessivo dei pagamenti elettronici mensili che risultano di entità superiore all’importo totale delle transazioni economiche che risultano certificate:
- dalle transazioni giornaliere poste in essere tramite strumenti di pagamento elettronico, segnalate telematicamente all’Agenzia delle entrate a norma dell’art. 22, comma