Collegamento del registratore di cassa con il POS: obbligo da 1 Gennaio 2026

Questo articolo riassume i punti chiave della normativa sull’integrazione tra registratori di cassa telematici e POS, utile per comprendere l’impatto, le modalità di adeguamento e le sanzioni previste.

Obbligo di integrazione tra registratore di cassa telematico e POS: cosa cambia dal 2026

Ccollegamento del registratore di cassaollegamento del registratore di cassa: dal 1° gennaio 2026 scatterà un importante obbligo normativo per tutti gli esercenti che utilizzano registratori di cassa telematici e accettano pagamenti elettronici: il registratore di cassa dovrà essere integrato tecnicamente con il terminale POS.
Questa rivoluzione digitale, introdotta dalla Legge di Bilancio 2025 con modifiche al D.Lgs. 127/2015, è finalizzata a rafforzare la tracciabilità degli incassi ed è uno strumento fondamentale nella lotta all’evasione fiscale, dato che qualcuno – volontariamente o per errore – si dimentica di emettere lo scontrino e quindi di comunicare all’Agenzia delle Entrate gli incassi attraverso POS. Per le realtà più strutturate sembra impossibile che esistano queste situazioni ma invece succede spesso.

Cosa significa questo obbligo?

L’obiettivo del Legislatore nell’obbligare il collegamento del registratore di cassa con il POS impone che ogni pagamento elettronico venga automaticamente registrato dal registratore telematico e trasmesso in tempo reale all’Agenzia delle Entrate. I dispositivi dovranno dialogare tra loro, condividendo i dati fiscali secondo protocolli interoperabili e certificati. In pratica, ogni transazione con carta/bancomat sarà tracciata in modo univoco e immediatamente inviata al fisco, migliorando la trasparenza e la correttezza fiscale.

Chi è interessato e quali sono le esclusioni?

L’obbligo del collegamento del registratore di cassa riguarda principalmente:

  • Commercianti, ristoratori, bar, artigiani e professionisti che certificano i corrispettivi tramite registratore telematico e accettano pagamenti con POS.

Sono escluse le attività esenti dalla certificazione dei corrispettivi e quelle che emettono esclusivamente fatture senza emissione di scontrino o ricevuta fiscale.

Cosa fare per adeguarsi?

Per rispettare la normativa relativa al collegamento del registratore di cassa, entro la fine del 2025 le imprese devono:

  • Verificare che il proprio registratore di cassa telematico sia compatibile o aggiornabile per l’integrazione con il POS.
  • Aggiornare software e, se necessario, hardware di POS e registratore, magari avvalendosi di soluzioni cloud o middleware per la gestione dei dati.
  • Contattare i fornitori dei dispositivi per pianificare interventi tecnici.
  • Formare il personale sull’utilizzo del sistema integrato.
  • Effettuare test per assicurare la corretta memorizzazione e trasmissione delle transazioni elettroniche.

Sanzioni in caso di mancato adeguamento

La mancata integrazione è soggetta a sanzioni amministrative che vanno da 1.000 a 4.000 euro; inoltre è prevista la sanzione di 100 euro per ogni trasmissione errata, fino a 1.000 euro a trimestre per l’omessa memorizzazione o trasmissione. Nei casi più gravi o reiterati, sono previste misure più severe come la sospensione dell’attività o l’esclusione da benefici fiscali e contributivi legati all’innovazione digitale.

 

Un’opportunità per modernizzare

L’Agenzia delle Entrate italiana è tra le più avanzate al mondo nell’uso della tecnologia, potremmo fare un lunghissimo elenco di sfide che la stessa ha imposto ai contribuenti ed ai loro consulenti, ci limitiamo a citare solo la predisposizione e invio delle dichiarazioni annuali IVA e redditi ed alla fattura elettronica.

Ora, questo ulteriore passaggio di collegamento del registratore di cassa e POS rappresenta una nuova svolta nella digitalizzazione fiscale italiana, con sicuri significativi benefici per la lotta all’evasione e una maggiore sicurezza per gli operatori.

Prepararsi con anticipo è fondamentale per evitare sanzioni e per garantire una transizione fluida verso questa nuova obbligatorietà, che dal 2026 segnerà un passo avanti decisivo nel controllo e nella tracciabilità dei corrispettivi elettronici.

Il tema era stato affrontato anche da Danilo Sciuto:  Lo scontrino digitale è un pezzo di carta che sparisce o un pezzo di futuro che si avvicina?

Martedì 28 ottobre 2025

Roberto Pasquini