Se la società viene estinta, il socio paga le imposte ma non le sanzioni?
Il fenomeno successorio opera automaticamente o solo laddove il socio abbia riscosso somme in base al bilancio finale di liquidazione?
In quest’ultimo caso, su chi grava l’onere di provare l’effettiva percezione delle somme?
Responsabilità dei soci per sanzioni della società estinta: i principi
Non sussiste neanche astrattamente il presupposto per affermare la configurabilità della responsabilità dei soci nel pagamento delle sanzioni amministrative tributarie irrogate alla società di capitali, in quanto la non trasmissibilità si fonda sull'equiparazione dei soci della società di capitali a quella degli eredi, come prevista dall'articolo 8 del Decreto Legislativo 472/1997.
Pertanto, l'estinzione della società, in conseguenza della cancellazione dal registro delle imprese, determina l'intrasmissibilità della sanzione, in applicazione della regola che deriva dal principio della responsabilità personale del contribuente come espressamente codificato dall'articolo 2, comma 2, del Decreto Legislativo 472/1997.
Non si trasmettono le sanzioni né ai soci né al liquidatore in virtù del principio della responsabilità personale, ulteriormente asserito dal 2003 con l'articolo7, comma 1, del decreto legge 269/2003 che ha introdotto il canone della riferibilità esclusiva alla persona giuridica delle sanzioni amministrative tributarie.
Tale assunto è stato statuito dalla ordinanza del 09/08/2023 n. 24316 della Corte di Cassazione - Sezione/Collegio 5.
Il caso di Cassazione
L'Agenzia delle Entrate ha richiesto ai soci di una Srl il pagamento delle sanzioni comminate alla società ormai cancellata dal registro delle imprese.
L'Agenzia delle entrate ha notificato ad una società due atti di recupero del credito IVA per gli anni (------) per indebita compensazione, con conseguente irrogazione delle sanzioni.
I giudici tributari di merito tributari hanno dichiarato la cessazione della materia del contendere in relazione alla pretesa e, in accoglimento dei ricorsi riuniti, hanno rideterminato le sanzioni, atteso che si trattava di violazioni della stessa indole commesse in due diversi periodi di imposta.