La selezione dei soggetti da sottoporre a verifica fiscale: tra intelligenza artificiale e umana

Il Fisco proverà ad individuare i soggetti da sottoporre verifica fiscale anche attraverso l’utilizzo dell’intelligenza artificiale.

La selezione dei contribuenti da sottoporre a verifica fiscale

L’azione di prevenzione e di contrasto dell’evasione deve essere attentamente programmata, attraverso, innanzitutto:

  •  la mappatura delle diverse macro-tipologie di contribuenti

  • analisi del rischio mirate, utilizzando metodologie di intervento differenziate per ciascuna macro-tipologia e coerenti con altrettanti distinti sistemi di analisi e valutazione del rischio di evasione, approfondendo le peculiarità che connotano ciascuna realtà territoriale ed economica, selezionando le posizioni soggettive con situazioni di rischio elevate.

 

Il fattore vincente è dato da una attenta attività preventiva di analisi del rischio, in relazione ai vari settori di attività economica (commerciale, servizi, professionale), tenendo conto delle peculiari caratteristiche socio-economiche dei diversi ambiti territoriali ed il peso dei vari settori di attività presenti in ciascun territorio.

I risultati efficaci, derivanti della complessiva attività di prevenzione e contrasto dell’evasione, oltre al necessario recupero dell’evasione pregressa, producono, infatti, un progressivo incremento dell’adempimento spontaneo (c.d. compliance).

E quindi, in un momento economico-sociale particolarmente delicato, appare di fondamentale importanza individuare i soggetti da sottoporre a controllo, e il mezzo di accertamento da utilizzare, puntando l’occhio su quei contribuenti che presentano redditi risibili, al di fuori dalla realtà e privi di valide giustificazioni,

“evitando di disperdere energie in contestazioni di natura essenzialmente formale o di esiguo ammontare che, oltre a creare inefficienze, determinano una percezione errata dell’operato dell’Agenzia[1].

 

Senza sottacere che un avviso di accertamento nei confronti di un piccolo contribuente ha un effetto mediatico ben superiore a quello effettuato nei confronti di una grande impresa, e proprio per questo deve essere più giusto.

Diversamente, la ricerca delle zone franche, l’individuazione di punti di opacità delle norme, l’utilizzo di strumenti di sfruttamento delle norme giuridiche, l’evasione classica prêt-à-porter, così come l’elusione confezionata su misura, diventano per il contribuente le strade da battere.

 

 

 

L’attività di controllo della Guardia di Finanza

La connotazione investigativa dell’azione ispettiva della Guardia di Finanza impone che la selezione delle posizioni da sottoporre a verifica e controllo in quanto connotate dai più elevati e concreti rischi di evasione e frode, debba basarsi sulla sistematica valorizzazione degli elementi, dei dati e delle informazioni già in possesso dei Reparti, derivanti dalle pregresse attività di polizia giudiziaria, di approfondimento delle segnalazioni per operazioni sospette, dallo svolgimento di servizi a contrasto delle frodi in materia di uscite, nonché dai servizi svolti in tutti i restanti settori della missione istituzionale.

Il complessivo patrimonio info-investigativo a disposizione dei Reparti deve comunque essere sempre oggetto di analisi ed elaborazione in vista della selezione stessa, ai fini dell’individuazione concreta delle condotte più rilevanti.

 

C.M. n. 1/2018
Rischi di evasione

Elementi sintomatici di un elevato rischio di consistente evasione o di frode, meritevoli di sviluppo operativo, riferiti a compagini aziendali, lavoratori autonomi ovvero contribuenti persone fisiche

Frodi Iva

Posizioni sistematicamente “a credito” e soggetti che effettuano operazioni intracomunitarie in settori economico-produttivi “a rischio”

 

Sommerso

Condotte illecite connesse al sommerso d’azienda, avuto riguardo all’esercizio di attività d’impresa o di lavoro autonomo svolte in maniera, totalmente o parzialmente, occulta e fenomeni di sommerso di lavoro

Capitali esteri

 

Soggetti nei cui confronti sussistano elementi tali da far ritenere in capo ad essi la detenzione, all’estero, di capitali e patrimoni di origine illecita ovvero in violazione degli obblighi sul cd. monitoraggio fiscale, di cui al D.L. 28 giugno 1990, n. 167, convertito dalla Legge 4 agosto 1990, n. 227

 

Erosione base imponibile

Manovre di pianificazione fiscale aggressiva, volte a causare effetti di erosione delle basi imponibili, concentrando ingenti capitali e profitti verso giurisdizioni opache e a fiscalità privilegiata.

 

Uno dei primi aspetti che viene attenzionato nella circolare n. 1/2018 investe i rapporti tra G.d.F. e A.d.E., al fine di evitare inefficienze delle Amministrazioni coinvolte e sovrapposizioni operative, con conseguente potenziale impatto negativo sullo svolgimento dell’attività economica dei contribuenti.

 

Il principio

La selezione non può riguardare soggetti nei cui confronti risulti avviato ovvero in corso altro intervento ispettivo a cura dell’Agenzia delle Entrate.

 

Emerge, comunque, in tutta evidenza la necessità che le verifiche e i controlli siano intrapresi in maniera mirata nei confronti di soggetti preventivamente selezionati in base a precise risultanze, acquisite in esito alle attività di analisi mediante le banche dati disponibili, di intelligence e di controllo economico del territorio, espressive di un elevato livello di rischio di fenomeni di evasione, elusione, frode e sommerso maggiormente diffusi, gravi e dannosi per il sistema economico nel suo complesso e gli operatori rispettosi delle regole.

Appare di rilievo il passaggio contenuto nella citata C.M. n. 1/2018 in ordine all’attività di selezione, in quanto espressione di una discrezionalità “tecnica”.

 

C.M. n. 1/2018

Attività di selezione, espressione di una discrezionalità “tecnica”

che “seppur, in astratto, non soggetta a particolari limitazioni, presuppone comunque la necessità di fondare la scelta del contribuente sulla base di effettive esigenze ispettive, che devono trovare adeguata evidenza”.

 

Saranno, pertanto…

preferite le posizioni che, a parità di indizi di rischiosità e pericolosità fiscale, dispongano, direttamente o indirettamente, di patrimoni aggredibili sui quali poter far valere, in modo reale e concreto, la pretesa erariale, evitando, in linea di massima, la selezione di soggetti privi di adeguate capacità patrimoniali o sottoposti a procedure fallimentari o concorsuali”.

 

 

 

L’attività di intelligence fiscale 

L’intelligence, in via generale, rappresenta un complesso processo di ricerca, approfondimento investigativo, raccolta, selezione, analisi, elaborazione ed esame, di dati, informazioni ed elementi, comunque ottenuti, finalizzato a individuare soggetti che manifestano apprezzabili indicatori di “pericolosità fiscale”.

L’attività di controllo esterna è sempre preceduta da un’attenta attività di analisi e di preparazione.

Tutte le circolari e direttive emanate e le stesse metodologie di controllo diramate si soffermano sull’attività preparatoria al controllo, attribuendogli una particolare significatività ai fini della proficuità dello stesso.

Condizioni fondamentali, di carattere minimale, per sviluppare adeguatamente l’azione di intelligence in materia fiscale sono da considerarsi le seguenti:

 

C.M. n. 1/2018
Conoscenza

dei principali fenomeni evasivi, elusivi e di frode diffusi fra le diverse attività economiche e categorie di contribuenti (anche con riferimento alle relative, distinte dimensioni), nonché rispetto ai singoli comparti impositivi, di rilievo sia nazionale sia internazionale

Conoscenza

del contesto territoriale di riferimento, delle caratteristiche economiche e delle particolarità delle connesse dinamiche fiscali, da alimentare, tra l’altro, attraverso una mirata azione di controllo del territorio, l’esame delle relazioni prodotte da Enti e organismi vari, contenenti studi in materia economica e fiscale di rilevanza locale (Camere di Commercio, Banca d’Italia, Associazioni di categoria, ecc.), l’analisi delle informazioni relative alle società e imprese neo costituite e la costante opera di approfondimento e valutazione di quelle che possono riguardare il contesto territoriale di riferimento

 

 

Ricognizione

Di tutte le “fonti aperte” per selezionare gli accadimenti di più evidente interesse economico–fiscale (Organi di informazione, siti internet di Enti o Organismi locali, siti internet di imprese presenti sul territorio, ecc.), sia su un piano generale, sia con riferimento a specifici contribuenti, soprattutto di dimensioni medio/grandi ovvero operanti in settori economici che assumono una peculiare significatività per la singola area territoriale.

 

 

 

L’intelligenza artificiale: l’analisi del rischio fiscale

controlli fiscali tramite intelligenza artificialeCon il documento pubblicato sul sito dell’Agenzia delle entrate in data 19 maggio 2023 sono stati forniti i criteri alla base del funzionamento delle metodologie di analisi del rischio evasione, fondate sull’utilizzo dei dati contenuti nell’Archivio dei rapporti finanziari e sull’incrocio con le altre informazioni a disposizione dell’Agenzia delle entrate.

La pubblicazione descrive la logica utilizzata dagli algoritmi, nonché le banche dati utilizzate nelle attività di analisi del rischio.

Tale azione – trasformare i dati in informazioni e le informazioni in conoscenza – risponde, da un lato, all’esigenza di raggiungere un livello di compliance fiscale ottimale, dall’altro, ad evitare l’attivazione di controlli nei confronti di soggetti che hanno adottato comportamenti conformi alle norme tributarie.

In termini generali, l’analisi del rischio fiscale ricomprende le tecniche, le procedure e gli strumenti informatici utilizzati per individuare le posizioni che presentano un elevato rischio fiscale, inteso come il rischio di operare, o aver operato, in violazione di norme di natura tributaria, che una volta intercettate vengono trasmesse alle articolazioni organizzative di controllo, che effettuano ulteriori approfondimenti e valutazioni, al fine di individuare i soggetti nei cui confronti avviare un’attività istruttoria.

In tale contesto, l’analisi del rischio in materia fiscale, grazie alla disponibilità e al tempestivo utilizzo delle informazioni rilevanti, consente di operare interventi idonei a privilegiare la prevenzione ex ante, rispetto alla repressione ex post, nonché l’attuazione di azioni mirate, circoscrivendo i controlli nei confronti di soggetti a più alto rischio fiscale.

L’analisi del rischio fiscale rientra in un processo organizzativo che, tramite modelli e tecniche di analisi deterministiche e stocastiche, utilizza le informazioni presenti nelle basi dati per associare la probabilità di accadimento ad un determinato rischio fiscale, effettuando, ove possibile, anche una previsione sulle conseguenze che possono generarsi dal suo inveramento.

 

Detto processo può essere scomposto nelle seguenti 10 fasi.

 

 

Le 10 fasi del processo di analisi
  1. individuazione della platea di riferimento;
     
  2. scelta delle basi dati;
     
  3. messa a disposizione delle basi dati;
     
  4. analisi della qualità;
     
  5. definizione del criterio di rischio;
     
  6. scelta del modello di analisi;
     
  7. verifica della corretta applicazione del modello e del criterio di rischio;
     
  8. estrazione e identificazione dei soggetti;
     
  9. test su un campione della sotto-platea di riferimento;
     
  10. predisposizione delle liste selettive.

 

 

Il documento delle Entrate sottolinea che l’intelligenza artificiale non accantona, comunque, l’intervento umano e, di conseguenza, non si fa uso di alcun tipo di processo decisionale completamene automatizzato.

Nel momento in cui vengono utilizzate le informazioni dell’Archivio dei rapporti finanziari per l’individuazione dei rischi fiscali, i dati personali dei contribuenti vengono pseudonimizzati (cioè sostituiti con codici fittizi), in modo che, nel corso del trattamento di tali dati, non sia mai consentita la possibilità di associare i dati finanziari ad uno specifico individuo, prima che sia stata verificata la presenza di un rischio fiscale.

 

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NOTA

[1] Cfr. C.M. n. 16/2016

 

A cura di Gianfranco Antico

Giovedì 8 giugno 2023