Assegnazione agevolata degli immobili e distribuzione di dividendi: spunti per l’analisi delle valutazioni di convenienza

di Nicola Forte

Pubblicato il 27 aprile 2023

L’assegnazione - fiscalmente agevolata - dei beni immobili, prevista dalla legge di Bilancio 2023, è un’operazione che può permettere risparmi fiscali anche notevoli ma non sempre è di facile applicazione.
Tante sono le variabili da esaminare al fine di valutare l’effettiva convenienza dell’operazione. Il presente contributo intende fornire alcuni spunti in proposito.

Il valore normale dei beni immobili oggetto di assegnazione

assegnazione agevolata immobiliLa prima considerazione da effettuare riguarda il valore normale dei beni immobili oggetto di assegnazione. A tal fine può essere assunto il “valore di mercato” oppure, alternativamente, il valore catastale.

In linea di principio il valore catastale è meno elevato e quindi ponendo a confronto il costo fiscalmente riconosciuto ne conseguirà una plusvalenza inferiore o addirittura una minusvalenza.

In tale ultima ipotesi, l’assegnazione sarà comunque in grado di produrre i relativi effetti fiscali senza effettuare il versamento dell’imposta sostitutiva dell’8 per cento a condizione, però, che l’operazione sia indicata nel modello Redditi 2024, relativo al periodo d’imposta 2023.

Al fine di effettuare la scelta più conveniente sarà necessario prendere in considerazione, con una valutazione prospettica, le intenzioni del soggetto assegnatario.

 

Un caso di convenienza del valore catastale

Si consideri ad esempio il caso in cui il soggetto assegnatario, persona fisica, dopo aver acquisito la proprietà dell’immobile, non intenda procedere alla cessione dello stesso nei cinque anni successivi.

Se la cessione dovesse essere effettuat