L’avviso di classamento dell’immobile, per attribuzione della rendita a seguito di procedura Docfa, deve essere motivato dall’ufficio, tenuto ad indicare i dati oggettivi e la classe attribuita, se diversa da quella richiesta dal contribuente.
L’obbligo di motivazione da parte dell’amministrazione finanziaria, consente al contribuente di conoscere le ragioni specifiche che hanno inciso sul provvedimento di modifica anche per l’instaurarsi di un eventuale contenzioso.
Da una recente sentenza di Cassazione emerge ancora il ruolo della pubblica amministrazione nei rapporti intercorrenti con il contribuente, sempre improntati al principio della collaborazione, della correttezza e della buona fede, oltre che all’obbligo di fornire provvedimenti sempre motivati come stabilisce dall’art. 3 della legge n. 241/1990, recante la “motivazione del provvedimento”. Torniamo sul caso di rideterminazione della rendita catastale…
Normativa di riferimento sulla rideterminazione della rendita catastale
La revisione del classamento (categoria e classe) – di cui alla legge n. 662/1996 (art. 3) e Legge n. 311/2004 in combinato disposto dall’art. 7 legge n. 212/2000 (Statuto del contribuente) – determina la variazione delle rendite catastali degli immobili.
In particolare, la categoria catastale viene attribuita in base alla destinazione d’uso e alle caratteristiche costruttive dell’unita immobiliare, mentre la classe viene determinata, in primis, in base al contesto urbano di ubicazione e poi con riferimento alle altre caratteristiche proprie dell’immobile non considerate per l’attribuzione della categoria.
In materia catastale l’obbligo di motivazione varia a seconda che la modifica operi su iniziativa del contribuente (con richiesta, ad es., dell’attribuzione di una nuova rendita mediante l’attivazione della procedura Docfa).
La dichiarazione da parte dell’intestatario avviene con la presentazione all’Agenzia del Territorio di un atto di aggiornamento redatto da un professionista tecnico mediante la procedura Docfa.
L’atto di revisione del classamento deve specificare, a pena di nullità, le ragioni giuridiche e i presupposti di fatto della modifica, non limitandosi a contenere l’indicazione della categoria e della classe attribuita dall’Agenzia del Territorio.
Se l’iniziativa è dell’ufficio, la motivazione, dovendo risultare più specifica, è soddisfatta con l’indicazione dei dati oggettivi e della classe attribuita solo se i d