Se la pandemia ha insegnato qualcosa, questa è l’assoluta necessità della flessibilità. Non fermarsi davanti agli ostacoli è possibile ma ci vuole un’infrastruttura adeguata.
Sembra passato un secolo, ma sono solo tre anni. Proprio a marzo del 2020 iniziava un evento globale che nessuno avrebbe mai potuto immaginare, se non uno scrittore di romanzi apocalittici.
Il contrasto alla pandemia fu il lock down, tutti a casa, distanziati.
La conseguenza fu di sconcerto e di blocco di molte attività. Iniziò l’era dello smart working.
Alcune aziende lo avevano già sperimentato a favore dei collaboratori, ma l’adozione massiccia del lavoro a distanza causò non pochi ripensamenti organizzativi.
Il principale fu l’infrastruttura e l’accessibilità. Ma un lascito positivo della pandemia è stato il cambiamento di atteggiamento verso la transizione digitale.
Da tre anni a questa parte la digitalizzazione delle imprese, manifatturiere e di servizi, è realtà e non più argomento di conversazione.
Il cloud non è più un’opzione, è una necessità.
La pandemia è stata un catalizzatore per la tecnologia e ha creato i presupposti per un chiaro cambiamento.
Anche le società del comparto fiscale e contabile hanno intrapreso il percorso verso una decisa revisione delle loro organizzazioni per acquisire la necessaria flessibilità e scalabilità per crescere, soprattutto in periodo di crisi.
Non si tratta più di scegliere se passare al cloud ma quando farlo. E in generale la richiesta è di farlo il più in fretta possibile.
Uno studio presentato al World Economic Forum ha portato all’evidenza come molte aziende leader in vari settori prevedano una probabilità 2,5 volte maggiore di realizzare un incremento di profitti grazie all’accelerazione della transizione al digitale e alla sostenibilità.
Sono due concetti convergenti e validi anche per il mondo dei professionisti e dei loro clienti, le PMI.
Il cloud porta a raggiungere una maggiore sostenibilità del business e delle attività produttive. Aiuta la flessibilità e l’agilità del lavoro e delle organizzazioni produttive.
In tutto questo sia le imprese che i professionisti vengono sostenuti dai produttori di software che aiutano e favoriscono la transizione digitale verso il cloud.
Wolters Kluwer Tax & Accounting Italia ha sviluppato l’ecosistema Genya prevedendo in anticipo le necessità della clientela, delle imprese, del commercialista, dei componenti dello Studio.
Ha sviluppato una serie di strumenti ad altissima intensità digitale che in cloud automatizzano le attività dello Studio offrendo una miniera di dati che analizzati ed elaborati formano la base delle attività di consulenza a favore delle imprese manifatturiere e del terziario.
La creazione di un bilancio, per fare un esempio pratico, non è mai stata così facile e veloce.
Genya Bilancio permette l’elaborazione del fascicolo in brevissimo tempo e consente di monitorare in automatico le prestazioni, gli indicatori di performance, il flusso di lavoro e il rilevamento dei tempi e delle attività svolte.
La soluzione è perfetta sia per i Professionisti che per le aziende che effettuano l’analisi di bilancio internamente e consente di redigere, in modo facile e veloce, i bilanci d’esercizio annuali, infrannuali, simulati o straordinari, producendo automaticamente tutta la documentazione.
Genya Bilancio integra, oltre alle classiche funzionalità legate all’adempimento, strumenti di Business Intelligence e Collaborazione indispensabili per offrire valore aggiunto e servizio.
Il gestionale pone le basi, in termini di dati, per la valutazione del business dei clienti attraverso il calcolo automatico di indici, dell’andamento previsionale e dei rating finanziari. Il tutto con una semplicità operativa senza eguali.
Il cloud per le imprese consulenziali, come per quelle manifatturiere e finanziarie, è una componente imprescindibile dello sviluppo sostenibile.
Gli applicativi e i software, come l’ecosistema Genya, sviluppati per il cloud rendono la transizione digitale più facile, accessibile, meno invasiva.
Cloud e strumenti adeguati sono il mix per il futuro di tutte le imprese produttive. Se non ora, quando?
Redazione
Mercoledì 15 marzo 2023
