A novembre 2022 arriva il bonus 150 euro

In arrivo un nuovo Bonus per contrastare l’aumento del costo della vita per gli italiani: è stato infatti stabilito nel Decreto Aiuti-Ter che nel mese di novembre verrà erogato il Bonus 150 euro, il quale però, rispetto al precedente Bonus 200 euro, comporta requisiti più stringenti per l’accesso.

Aspetti generali del bonus 150 euro

bonus 150 euroA seguito della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale lo scorso 23 settembre del Decreto Aiuti-Ter è stato introdotto un nuovo sussidio, definito “erogazione una tantum”, che permetterà alle famiglie di sostenere l’aumento enorme dei costi con un’erogazione di 150,00 euro, definita proprio “Bonus 150 euro”.

Tale erogazione verrà effettuata nei confronti di famiglie di lavoratori dipendenti, autonomi, pensionati ma anche di percettori di Reddito di Cittadinanza.

Rispetto al precedente “Bonus 200 euro” cambia il limite di reddito massimo per poter accedere a tale indennità: infatti, il reddito massimo per poter accedere al sussidio in oggetto per i lavoratori dipendenti sarà pari a una retribuzione imponibile non superiore a 1.538 euro per il mese di novembre 2022, ossia un reddito annuo non superiore a 20.000 euro, ben diverso dal precedente tetto di 35.000 euro previsto per il Bonus 200 euro.

 

Lavoratori subordinati

Tale erogazione verrà effettuata nel mese di novembre con la busta paga, direttamente dal proprio datore di lavoro.

Per potervi accedere però, i lavoratori dipendenti dovranno previamente segnalare al proprio datore di lavoro di non essere titolari di pensione né di Reddito di Cittadinanza con apposita autodichiarazione.

I datori di lavoro dal loro canto potranno inserire tale erogazione all’interno del flusso Uniemens.

 

Lavoratori autonomi

Abbiamo finora parlato dei lavoratori dipendenti ma non sono solo tali soggetti quelli che beneficeranno dell’emolumento, bensì anche altre categorie.

Tra questi, tale erogazione spetta anche nei confronti dei lavoratori autonomi, pur se con delle regole peculiari: infatti, per i lavoratori autonomi che nel 2021 hanno percepito un reddito complessivo non superiore a 20.000 euro, sarà possibile accedere all’indennità di 150 euro assieme all’indennità di 200 euro prevista dal Decreto Aiuti.

Potranno accedervi quei titolari di Partita Iva che sono iscritti all’Istituto Previdenziale nella Gestione Separata, nella Gestione Artigiani e Commercianti e Agricoltori, nonché i professionisti iscritti alle Casse di previdenza autonomi.

Il Bonus potrà essere richiesto su domanda dell’interessato direttamente all’Istituto Previdenziale o alle Casse Professionali, che dovranno verificare il rispetto dei requisiti per accedervi.

 

Lavoratori domestici

L’indennità spetta però anche ai lavoratori domestici, per i quali l’erogazione sarà effettuata da parte dell’Istituto Previdenziale con un bonus aggiuntivo di 150 euro.

Per ottenerlo, il lavoratore:

  • deve aver avuto al 18 maggio 2022 uno o più rapporti di lavoro in essere per i quali risulta attiva l’iscrizione alla gestione dei lavoratori domestici INPS;
     
  • non deve essere titolare di altre attività di lavoro dipendente o di pensione alla data di presentazione della domanda;
     
  • deve possedere un reddito personale assoggettabile ad Irpef non superiore a 35.000 euro.

Tale bonus spetterà in via automatica a tutti coloro i quali hanno già percepito il Bonus 200 euro, quindi al contrario del precedente Bonus – per il quale era necessario che il lavoratore domestico effettuasse domanda – questo secondo bonus sarà corrisposto invia automatica nel mese di novembre 2022.

 

Pensionati

Il Bonus spetterà invece in via automatica nei confronti dei pensionati residenti in Italia che siano titolari almeno di un trattamento pensionistico con decorrenza entro il 1° ottobre 2022.

L’indennità spetterà qualora il reddito personale imponibile ai fini Irpef per l’anno 2021 non superi i 20.000 euro.

 

Percettori RdC, NASpI o DIS-COLL

Tale Bonus di 150 euro sarà erogato anche nei confronti dei soggetti percettori di NASpI o DIS-COLL, nei confronti dei soggetti che percepiscono la disoccupazione agricola, titolari di collaborazioni coordinate e continuative, dottorandi, assegnisti di ricerca, nei confronti dei lavoratori stagionali a tempo determinato e intermittenti, così come nei confronti dei percettori di Reddito di Cittadinanza.

 

A cura di Antonella Madia

Martedì 4 ottobre 2022

 

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