Ecco una chiacchierata con l’amico Ennio Vial sui profili delle holding, partendo dalla tassazione di queste società e dal famoso 1,2% di prelievo sui dividendi, passando al bilancio (consolidato) e ai vantaggi e svantaggi offerti dalle holding.
In questi ultimi periodi si fa un gran parlare della società holding quale strumento utile al ricambio generazionale e al risparmio fiscale.
Senza sminuire le opportunità che la holding può offrire, pare di assistere a quel processo di abuso dell’istituto che anni fa ha interessato anche il trust.
Alcuni effetti fiscali della holding decantati sulla rete sono palesemente errati, tuttavia la speranza è che vi siano degli utilizzi efficaci e delle opportunità da cogliere.
Leggende e verità sulle holding: ne parliamo con Ennio Vial
Oggi ne parliamo con Ennio Vial, partendo dall’utilità della holding come strumento di pianificazione del passaggio generazionale in un contesto aziendale e per tutela del patrimonio dell’imprenditore e del professionista.
Ennio Vial, amministratore di una Trust Company professionale, collabora da lungo tempo con il Commercialista telematico ed ha recentemente pubblicato assieme alla sua collega Silvia Bettiol, una manuale pratico operativo per i tipi di Maggioli sulla fiscalità e gli adempimenti della holding che è già giunto alla seconda edizione.
Il mito della tassazione delle holding
D: Sgombriamo subito il campo dai falsi miti. Ma è proprio vero che la holding permette di ridurre la tassazione al 1.2%?
Ovviamente la risposta è nota ma vorrei chiarire la cosa anche ai lettori meno esperti.
D: La holding non offre di fatto alcun risparmio fiscale, quanto piuttosto al massimo un differimento della tassazione.
Il prelievo del 1.2% su dividendi e plusvalenze si somma e non si sostituisce alla tassazione del 26% sui dividendi distribuiti ai soci persone fisiche.
D: Ma allora la holding determina un aggravio e non un risparmio nella tassazione?
R: In effetti è così. Il prelievo del 1.2% è un prezzo da pagare per tenere la holding o per differire la tassazione a quando effettivamente i soldi entreranno nelle casse personali dei soci.
D: Torniamo al differimento della tassazione. Ci puoi fare degli esempi?
R: In sostanza, la holding consente di assoggettare a tassazione Ires del 24% solo la quota imponibile del 5% di dividendi e di plusvalenze da cessione di partecipazioni. Si deve ricordare, però, che i soldi rimangono nella holding e che se distribuiti ai soci scontano la tassazione del 26% alla fonte.
D: Alcuni credono che la holding possa acquistare beni quali immobili e auto di lusso da concedere in godimento ai soci. In questo modo si eviterebbe la tassazione del 26% sui dividendi. E’ veramente possibile?
R: Certamente, ma bisogna conoscere anche le conseguenze di tipo fiscale. Senza entrare nel merito di discipline quali quella delle società di comodo, è appena il caso di ricordare che il D.L. 138/2011 ha introdotto un regime di tassazione del socio sul valore di mercato del servizio di godimento del bene concesso dalla società.
Lo scopo è quello di contrastare il fenomeno elusivo dell’intestazione “fittizia”, ad imprese e società, di beni utilizzati a titolo personale dai soci o dai familiari dell’imprenditore.
Holding e trust: punti di contatto e differenze
D: Ma anche il trust è soggetto alla disciplina dei beni utilizzati dai soci?
R: No perché il trust è assimilato ad un ente non commerciale e detiene i beni nella sfera privata.
D: Ma veniamo al ricambio generazionale. In quale modo la holding può essere un veicolo utile allo scopo?
R: In vario modo. Ad esempio, prevedendo delle clausole statutarie che disciplinano il passaggio agli eredi in caso di decesso di uno dei soci.
D: Ma allora la holding è una alternativa al trust?
R: Nella stessa misura in cui un tramezzino è una alternativa a una cena di pesce. Ricordiamo che la holding altro non è che una società, dove è sicuramente possibile lavorare sullo statuto ma che non può avere i poteri del trust.
D: In cosa consistono questi poteri del trust?
R: In sostanza, nella possibilità di incaricare un soggetto esterno (il trustee) di operare secondo discrezionalità tenendo conto delle finalità del trust.
In parole semplici è come dire ad un soggetto: agisci secondo le modalità che ritieni più consone a seconda delle circostanze.
(NDR. Ricordiamo che abbiamo parlato con Ennio Vial dell’istituto del trust nell’intervista del 23 giugno scorso)
D: Ma, in sostanza, quali sono le utilità e i vantaggi offerti dalla holding?
R: La holding, come abbiamo già segnalato, può favorire una gestione ordinata del passaggio generazionale.
Inoltre, la stessa permette di stemperare i dissidi tra i soci in quanto permette di nominare un amministratore professionale che interviene nelle assemblee delle società operative sottostanti.
La holding, inoltre, offre una immagine di maggiore solidità del gruppo all’esterno e nei confronti del mercato bancario.
D: Ma la holding presenta anche degli svantaggi?
R: Ovviamente la holding può portare a fenomeni di duplicazione di costi amministrativi. Inoltre la stessa potrebbe portare all’obbligo di redigere il bilancio consolidato.
Vi sono poi le “famigerate” comunicazioni all’anagrafe!
D: Queste sono un adempimento veramente complesso?
R: Oddio, come ogni cosa la risposta è no, se lo si sa fare. Ad ogni buon conto è un adempimento che non possiamo certo definire come lunare.
(Ricordiamo che Commercialista Telematico ha proposto diverse volte eventi (relatori Ennio Vial e Silvia Bettiol) dove è stato spiegato come procedere con questo adempimento. E non mancheranno occasioni future.)
D: Vogliamo ora ricordare la periodicità dell’adempimento?
R: L’adempimento è mensile ma incombe solo se sono intervenute variazioni. Se, come nella maggior parte dei casi, queste variazioni non intervengono per anni, si rimane per anni senza fare alcuna comunicazione.
D: E’ quindi il caso di far monitorare ad un consulente specializzato ogni mese la sussistenza delle condizioni per effettuare la comunicazione?
R: Direi che, più che di un consulente che mi controlla ogni mese la posizione, forse è meno dispendioso trovare un consulente che mi illustra cosa devo monitorare ogni mese in modo da interpellarlo solo se si verifica il fatto oggetto di segnalazione.
Il bilancio della Holding
D: Torniamo agli adempimenti della holding…. Ci fai un commento di sintesi sul recente intervento legislativo che complica il bilancio della holding?
R: Si. In sostanza, le holding statiche si vedono precludere la possibilità di fare il micro bilancio. Dovranno quindi migrare nel bilancio abbreviato.
D: Beh, non è una cosa così gravosa!
R: E’ vero, ma devono fare anche la relazione sulla gestione: una bella cosa per una holding statica!!
(NDR. Approfondisci qui: Holding microimprese: resta ferma la qualifica ma cambiano contabilità e fiscalità)
D: Qualche considerazione, infine, sulle modalità di creazione della holding.
R: La holding può essere creata in vari modi. Forse il più frequente è il conferimento di partecipazioni. La norma di maggiore interesse è sicuramente rappresentata dall’art. 177 co. 2 e 2 bis del tuir che prevede una sorta di neutralità fiscale indotta.
D: A questo punto, dall’ultima fila della classe, Pierino potrebbe alzare la mano e chiedere: ma non è più comodo vendere le partecipazioni delle società da conferire al nominale?
R: Bisogna tenere presente che l’eventuale trasferimento della partecipazione per un corrispettivo inferiore al valore effettivo della relativa quota di patrimonio netto – qualora posto in essere risulterebbe connotato da assoluta contrarietà ai normali canoni economici e, in quanto tale, secondo consolidato orientamento giurisprudenziale, suscettibile di attivare un accertamento presuntivo da parte dell’amministrazione finanziaria, laddove i contribuenti non forniscano alcuna idonea spiegazione in merito
D: E chi lo dice?
R: L’Agenzia delle Entrate nella risposta ad interpello n. 101/2018.
D: Ricordiamo a tutti che è in programma per il prossimo 27 luglio un evento in presenza, sulle holding e sul trust, organizzato dal CommercialistaTelematico e che vedrà come relatore te e la collega Silvia Bettiol.
R: Esatto, il convegno si terrà vicino a Padova e sarà l’occasione, oltre che per rivedere in presenza una serie di colleghi dopo la pandemia, anche per approfondire il tema della holding e del trust.
D: Ma si tratta di un incontro solo per addetti ai lavori?
R: L’impostazione, invero un po’ ambiziosa, sarà quella di offrire qualche spunto interessante sia agli operatori del settore che ai profani che intendono avvicinarsi a questi interessanti temi.
NdR: potrebbe interessarti anche…Il passaggio generazionale con le modifiche al realizzo controllato è più agevole
A cura di Ennio Vial e Luca Bianchi
Venerdì 15 Luglio 2022