Il Legislatore ha previsto un apposito bonus per i datori di lavoro che assumono soggetti percettori di reddito di cittadinanza con lo scopo di combattere il fenomeno della disoccupazione.
Con il presente contributo si procede ad una analisi generale della normativa avendo cura di trattare la gestione pratica operativa del “bonus contributivo”.
Assunzione di percettori di Reddito di Cittadinanza: la normativa
I datori di lavoro che procedono all’assunzione di soggetti percettori del Reddito di Cittadinanza possono fruire dell’esonero dal versamento dei contributi previdenziali e assistenziali a carico del datore di lavoro e del lavoratore, ad esclusione dei premi e contributi Inail, per un importo pari ai mesi di Reddito di Cittadinanza spettante non fruito dal lavoratore e, comunque, entro il tetto mensile di 780 euro.
L’incentivo in questione, introdotto in origine dalla legge n. 26/2019 per favorire l’inserimento nel mercato del lavoro dei percettori del RdC, è stato successivamente modificato dalla Legge di Bilancio 2022 e spetta a tutti i datori di lavoro privati, compresi quelli del settore agricolo, che assumono i soggetti beneficiari con contratto a tempo indeterminato, pieno o parziale, a tempo determinato o con contratto di apprendistato.
Le modifiche della Legge di Bilancio 2022
La Legge di Bilancio 2022 è intervenuta su questa misura con alcune modifiche ovvero:
- estensione delle tipologie contrattuali per cui è possibile richiedere lo sgravio, includendo anche i contratti a tempo parziale e a tempo determinato;
- eliminazione dell’onere in capo al datore di lavoro di comunicare in anticipo la disponibilità dei posti vacanti all’ANPAL;
- riconoscere il 20% dell’incentivo in favore delle agenzie per il lavoro autorizzate dall’ANPAL che svolgono attività di intermediazione tra domanda e offerta di lavoro per i beneficiari di RdC (decurtato dall’importo spettante