La Legge di Bilancio 2022 ha introdotto una seria riforma dei trattamenti di integrazione salariale in costanza di rapporto di lavoro.
Con tale riforma, a partire dal 2022, cambiano presupposti e modalità di richiesta dei trattamenti di integrazione salariale, con un riordino delle discipline e una notevole estensione di tali tutele a categorie di lavoratori precedentemente non interessate.
Con la Legge di Bilancio 2022, ossia L. n. 234 del 30 dicembre 2021, è stata riordinata la normativa ordinaria in materia di trattamenti di integrazione salariale in costanza di rapporto di lavoro.
A seguito di ciò, il Decreto Legge 27 gennaio 2022 n. 4 fornisce specifiche disposizioni in materia di trattamenti di integrazione salariale in favore di datori di lavoro operanti in specifici settori di attività.
Entrambe le questioni vengono di recente approfondite anche da un’importante Circolare INPS.
Con tale documento di prassi dell’Istituto Previdenziale viene affrontato in maniera completa l’argomento della riforma degli ammortizzatori sociali in costanza di rapporto di lavoro e si illustrano gli specifici contenuti delle disposizioni in materia di trattamenti di integrazione salariale introdotti da parte dell’articolo 7 del D.L. n. 4/2022 a favore di datori di lavoro che operano in specifici settori di attività, fornendo di conseguenza le opportune istruzioni di tipo operativo. Con tale approfondimento analizziamo in linea generale quanto chiarito ed esposto dall’INPS relativamente alle novità riguardanti i trattamenti in costanza di rapporto di lavoro.
Riforma degli ammortizzatori sociali: normativa di riferimento
L’Istituto Previdenziale tratta l’argomento della riforma degli ammortizzatori sociali con dovizia di dettagli, anche in considerazione della grande portata della riforma operata dal Legislatore.
Infatti la Legge di Bilancio 2022, L. n. 234 del 30 dicembre 2021, con l’art. 1, co. 191-257, opera gr