Come vengono valutati gli assegni circolari, strumento di pagamento a massima tracciatura, in caso di indagini finanziarie?
Esaminiamo le ultime dalla Cassazione.
Accertamenti su assegni circolari versati su conto corrente in caso di indagini finanziarie
L’Agenzia delle Entrate propone ricorso per cassazione nei confronti di una sentenza CTR, di rigetto dell’appello proposto avverso una decisione della CTP, che aveva accolto il ricorso del contribuente avverso un avviso di accertamento IRPEF 2006.
La CTR aveva accolto la tesi del contribuente, il quale aveva giustificato il versamento sul suo conto bancario di un assegno circolare di euro 52.000, quale corrispettivo da lui percepito per la cessione delle quote di una società che gestiva un porto turistico.
L’Agenzia delle entrate lamenta violazione e falsa applicazione artt. 115 e 116 codice procedura civile, 2697 e 2727 codice civile, 32 comma 1 n. 2 d.P.R. n. 600 del 2973, 7 comma 1 D. Lgs. n. 546 del 1992, in relazione all’art. 360 comma 1 n. 3 codice procedura civile, in quanto, negli accertamenti fondati sulle movimentazioni bancarie, era onere del contribuente dimostrare l’irrilevanza delle movimentazioni ai fini reddituali.
Inoltre il contribuente non era riuscito a dimostrare che l’assegno circolare di euro 53.000,00 fosse quello consegnatogli da un soggetto terzo, quale corrispettivo della cessione delle azioni della società turistica.
Ma anche se il contribuente avesse offerto la dimostrazione che la movimentazione fosse effettivamente riferita ad una cessione di quote, il medesimo non aveva offerto la prova che si trattasse di proventi effettivamente dichiarati e correttamente tassati.