Una proposta per la Riforma del Catasto

Una proposta concreta, auspicabile: già da tempo si discute di riforma del Catasto e di aggiornamento delle rendite catastali ma, in un momento di crisi come quello che stiamo attraversando, non è opportuno ipotizzare un aumento seppur indiretto delle imposte a carico dei contribuenti. Proponiamo una possibile soluzione per non penalizzare le tasche dei cittadini.

Riforma Catasto e revisione delle rendite catastali

riforma catasto cosa prevedeDa fin troppi anni si sta discutendo in Italia del Catasto e della sua revisione. L’Europa ce lo chiede e anche l’evidenza dei fatti suggerisce la necessità di un intervento…

Pochi anni fa si era andati molto avanti, anche con l’istituzione delle commissioni, salvo poi abbandonare un po’ precipitosamente il tutto, quando, invero tardivamente, ci si è accorti che con la revisione delle rendite non si poteva garantire quella invarianza di gettito fiscale e, di conseguenza, delle imposte pagate da tutti sbandierata.

Tra l’altro, l’invarianza promessa era sia a livello di singola imposta sia a livello territoriale.  

E’ del tutto logico capire che se si aggiornano e aumentano le rendite catastali, a parità di aliquote di imposta, il gettito non può che aumentare: è così semplice!

Ora la questione della revisione delle rendite catastali viene nuovamente riproposta.

Appare pacifico che, almeno per una buona parte del patrimonio immobiliare, si tratterà di un aumento delle rendite catastali.

Ma come si potranno aumentare ancora le imposte in un settore che dalle riforme di Monti è stato così tanto tartassato e depresso?

 

Le clausole di salvaguardia

Una ipotesi, che forse potrebbe anche essere accolta, seppure non certamente di buon grado, sempre che la riforma del Catasto venga portata avanti, sarebbe quella di istituire delle clausole di salvaguardia, come molte volte in campo tributario si è fatto, nel passato.

Ad esempio, si potrebbe lasciare al contribuente, almeno per un certo numero di anni (4/5) la possibilità, su sua richiesta, di essere tassato in base alle rendite catastali ante riforma.

Successivamente, si potrebbe procedere con una certa gradualità: ad esempio, per altri 3/4 anni calcolare le imposte con un aumento ridotto della metà e così via.

Il tutto potrebbe essere accompagnato da una lieve riduzione delle aliquote delle imposte, quantomeno quelle indirette.

Certo alla fine il patrimonio immobiliare italiano sarebbe tassato più di altri settori, ma pare difficile conciliare le diverse esigenze di tutti. 

Magari il tutto potrebbe essere accompagnato da una immediata proroga del superbonus, almeno di altri due anni… Potrebbe trattarsi di uno scambio per tutti vantaggioso.

 

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A cura di Giuseppe Rebecca

Venerdì 1 ottobre 2021