Ai nastri di partenza l’assegno unico universale per le famiglie

di Antonella Madia

Pubblicato il 12 aprile 2021

Con l’approvazione in Senato del Disegno di Legge “Delega al Governo per riordinare, semplificare e potenziare le misure a sostegno dei figli a carico attraverso l'assegno unico e universale”, spetta ora al Governo l’emanazione dei Decreti Legislativi che permetteranno di superare la marea di incentivi e sussidi a favore delle famiglie e riordinarli tutti all’interno dell’unico contenitore dell’assegno unico universale a favore delle famiglie dei lavoratori dipendenti e autonomi ma anche dei percettori di reddito di cittadinanza.

Assegno unico universale per le famiglie: premessa

È diventato finalmente Legge l’assegno unico universale destinato ad ogni figlio con età inferiore a 21 anni, a seguito dell’esito favorevole della consultazione al Senato sul Disegno di Legge Delega.

Tale misura, prevista fin dalla Legge di Bilancio 2021 (e ancor prima rimasta in cassetto dal giugno 2020), trova ora collocazione in un quadro di norme che dovranno essere espresse in termini più pratici da parte del Governo con uno o più Decreti Legislativi.

L’assegno unico nella pratica dovrebbe entrare ufficialmente a regime a partire dal 1° luglio 2021 e sostituire in sostanza tutte le misure emanate nel tempo a macchia di leopardo a favore delle famiglie.

Vediamo come funziona e quali sono le novità rispetto agli assegni al nucleo familiare (ANF).

 

La Legge Delega sull’Assegno Unico Universale

La Legge sull'assegno unico universale è diventata Legge a seguito dell'approvazione da parte del Senato: con tale Legge il Parlamento conferisce delega al Governo affinché possa emanare uno o più Decreti Legislativi che vadano a disciplinare nel dettaglio l'assegno unico universale per le famiglie dei lavoratori, sia dipendenti che autonomi.

Tale strumento ha come obiettivo quello di incentivare la genitorialità e di potenziare le misure a favore dei figli a carico.

Non a caso tale strumento sarà modulato sulla base di alcuni requisiti della famiglia percettrice dell'assegno unico: tra questi requisiti rientra sicuramente l’indicatore della situazione familiare ISEE, che “fotografa” la situazione economica e patrimoniale dell'intero nucleo familiare.

 

Come verrà stabilito l’importo

Non si parla però solo di ISEE: infatti, tra i criteri di assegnazione dell'importo si rinvengono anche altre condizioni familiari che in qualche modo avvantaggiano o svantaggiano una famiglia rispetto all’altra nella cura e crescita dei figli.

Tra queste spicca ad esempio il numero dei figli, la presenza di figli disabili, ma si terrà anche conto dell'età dei figli a carico e “dei possibili effetti di disincentivo al lavoro per il secondo percettore di reddito nel nucleo familiare”; cosa significa quest’ultima affermazione?

Significa in sostanza che minore è l'età dei figli a carico, maggiore potrebbe essere il rischio che si generi un disincentivo al lavoro per uno dei due genitori, che potrebbe dover far fronte anche alla gestione dei figli: si pensi ad esempio alla forte disoccupazione femminile che in alcune circostanze deriva dall’impossibilità di trovare soluzioni che permettano di conciliare la cura dei figli con l’attività lavorativa, e che conseguentemente tante ripercussioni può generare – anche dal punto di vista economico – per tutto il nucleo familiare.

La Legge Delega riguardo a tale aspetto sembra quindi esserne consapevole, e per tale ragione l’età minore del figlio/figli comporta la corresponsione dell’assegno in misura maggiore.

Spetterà comunque una maggiorazione dell’importo dell’assegno unico universale per ciascun figlio con disabilità: tale maggiorazione sarà graduata a seconda della condizione di disabilità e verrà concessa anche dopo i 21 anni di età, se il figlio con disabilità continua a rimanere a carico.

 

Compatibilità e spettanza ripartita tra i genitori

L'assegno unico – come previsto espressamente dalla Legge Delega – sarà pienamente compatibile con la percezione del reddito di cittadinanza, e sarà corrisposto congiuntamente a questo con le modalità di erogazione del RdC.

Ciò significa che anche per la determinazione dell'ammontare complessivo dovrà tenersi conto della quota di beneficio economico del reddito di cittadinanza attribuibile ai componenti di minore età presenti all'interno del nucleo familiare, facendo riferimento alle specifiche scale di equivalenza contenute nel Decreto Legge n. 4/2019, articolo 2, comma 4.

L’assegno unico universale resterà compatibile con altre misure in denaro a favore dei figli a carico erogate dalle Regioni e Province autonome.

C’è da dire anche che il nuovo assegno non dovrà essere considerato per il calcolo e la richiesta delle prestazioni sociali agevolate, per i trattamenti assistenziali ovvero altri benefici e prestazioni sociali, previsti da altre norme in favore dei figli con disabilità.

Andiamo poi a un’altra novità: l'assegno sarà ripartito non ad un solo genitore bensì in misura pari tra i genitori o in loro assenza sarà assegnato a chi esercita la potestà genitoriale sui minori.

In caso di separazione legale o di annullamento, scioglimento o cessazione del matrimonio, l'assegno spetterà al genitore affidatario del figlio.

In caso di affidamento congiunto condiviso sarà invece ripartito tra i genitori.

 

Regole di funzionamento

I decreti legislativi che dovranno essere approvati prevedranno il rispetto di specifici criteri:

  • l'assegno mensile dovrà essere riconosciuto per ciascun figlio minorenne a carico, e maggiorenne fino ai 21 anni di età se frequenta un percorso di formazione scolastico professionale, un corso di laurea, o svolge un tirocinio o attività lavorativa limitata con reddito complessivo inferiore a un certo importo annuale;
     
  • l’assegno sarà corrisposto fin dal settimo mese di gravidanza;
     
  • per figli successivi al secondo l'importo dell'assegno sarà maggiorato;
     
  • sarà possibile, per i maggiorenni con età inferiore a 21 anni e a carico, che l’importo venga corrisposto anche direttamente al figlio su sua richiesta, allo scopo di favorirne l'autonomia.

 

Requisiti del richiedente

Per ottenere l'assegno unico universale il soggetto che richiede l'accesso deve essere:

  • cittadino italiano o di uno Stato membro dell'Unione Europea, titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente, ovvero in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo o per soggiorno per motivi di lavoro o ricerca di durata almeno annuale;
     
  • soggetto al pagamento dell'imposta sul reddito in Italia;
     
  • residente e domiciliato con figli a carico in Italia per tutta la durata del beneficio, essere stato o essere residente in Italia per almeno 2 anni anche non continuativi oppure essere titolare di un contratto di lavoro a tempo indeterminato o determinato di durata almeno biennale.

 

Conseguenze dell’introduzione dell’assegno unico

La nascita dell'assegno unico universale comporterà il superamento o la soppressione di diverse misure tra cui l'assegno ai nuclei familiari con almeno tre figli minori, l'assegno di natalità, il premio alla nascita, il fondo di sostegno alla natalità, la soppressione o superamento delle detrazioni fiscali previste per i figli a carico, l'assegno per il nucleo familiare (ANF).

Spetterà ora al Governo il compito di entrare nel dettaglio delle misure, attenendosi al quadro stabilito da parte della Legge Delega approvata dal Parlamento.

 

Fonte: Legge n. 46 del 1° aprile 2021

 

NdR: Potrebbe interessarti anche...

Assegno unico universale: debutto in busta paga da marzo 2022 

Assegno temporaneo per i figli minori: prima analisi della misura

 

A cura di Antonella Madia

Lunedì 12 aprile 2021