I Comuni possono prorogare la scadenza IMU?

Una Risoluzione delle Finanze analizza la situazione in cui si trovano i Comuni che volessero eventualmente prorogare la scadenza IMU

controlli fiscaliE’ stata pubblicata la Risoluzione 5/E (la puoi scaricare dal PDF più sotto) con la quale la Direzione legislazione tributaria e federalismo fiscale del Dipartimento delle Finanze ha analizzato la situazione in cui si trovano i Comuni che volessero eventualmente intervenire per agevolare i contribuenti in merito alla scadenza IMU, in arrivo al prossimo 16 Giugno.

I Comuni possono prorogare la scadenza IMU?

I punti fondamentali della risoluzione:
si ritiene che gli enti locali possano, nell’ambito della propria autonomia regolamentare, stabilire il differimento dei termini di versamento entro i limiti stabiliti dal Legislatore.

La competenza della decisione è del Consiglio Comunale ma è possibile delegare alla Giunta salvo successiva ratifica del Consiglio.

Il comma 777, lett. b) del medesimo art. 1 della Legge 160/2019 – Legge di Bilancio 2020 – dispone che “Ferme restando le facoltà di regolamentazione del tributo di cui all’articolo 52 del decreto legislativo 15 dicembre 1997, n. 446, i comuni possono con proprio regolamento:
a) …;
b) stabilire differimenti di termini per i versamenti, per situazioni particolari”, fra le quali è sicuramente riconducibile l’emergenza epidemiologica COVID-19 attualmente in atto.

C’è un problema!

Tale facoltà può essere legittimamente esercitata dal Comune con esclusivo riferimento alle entrate di propria spettanza e non anche a quelle di competenza statale, le quali, per loro natura, sono interamente sottratte all’ambito di intervento della predetta potestà regolamentare dell’ente locale in materia tributaria.

Tale principio porta ad escludere che possano essere deliberati dai comuni interventi – anche di semplice differimento dei versamenti – aventi ad oggetto la quota IMU di competenza statale, relativa agli immobili a destinazione produttiva. Il Comune non ha alcun potere di intervento in ordine alla quota di spettanza statale.

La quota IMU riservata allo Stato è sottratta alla disponibilità dei Comuni: anche per tali ragioni sono stati previsti due distinti codici tributo per i versamenti relativi alla quota Stato e alla quota Comune in modo tale da imputare anche operativamente le somme in questione direttamente ai due distinti soggetti. 

Occorre sottolineare che, limitatamente alla quota Comune, nonché alla quota Stato in sede di accertamento, non sembra prospettabile la possibilità da parte del Comune di rinunciare integralmente alle sanzioni, poiché sono coperte dalla riserva di legge come statuito nella richiamata ordinanza del Consiglio di Stato n. 4989 del 2001.

Scadenza IMU, come fare?

A questo proposito che gli enti locali possono comunque introdurre agevolazioni, vale a dire ipotesi di ravvedimento ulteriori rispetto a quelle previste dalla legge sulla base dei principi delineati dall’art. 50 della legge 27 dicembre 1997, n. 449 che prevede la “possibilità di riduzione delle sanzioni in conformità con i princìpi desumibili dall’articolo 3, comma 133, lettera l), della legge 23 dicembre 1996, n. 662, in quanto compatibili”.

 

10 giugno 2020

CommercialistaTelematico

 

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