Decreto Rilancio e pacchetto imprese

Decreto Rilancio: contributi a fondo perduto per le micro e PMI, riduzione bollette elettriche e fondo alle imprese per la salvaguarda occupazionale. Proponiamo una rassegna dei principali provvedimenti emanati dal Governo

decreto rilancio impreseDecreto Rilancio e imprese: inquadramento

A giugno un indennizzo da 2mila a 40 mila euro con accredito diretto da parte dell’Agenzia delle entrate sul conto corrente del beneficiario.

Il contributo a fondo perduto è riconosicuto alle Pmi, alle cooperative, agli imprenditori agricoli, ai commercianti e ai lavoratori autonomi con partita Iva.

Alle imprese con ricavi o compensi non superiori a 5 milioni di euro che abbiano subito una diminuzione del fatturato o dei corrispettivi ad aprile 2020 di almeno il 50% spetta un credito d’imposta fino al 60% dell’affitto.

Un credito d’imposta anche per la sanificazione degli ambienti di lavoro, pari al 60% delle spese sostenute fino al 31 dicembre 2020, fino all’importo massimo di 60.000 euro. 

Cancellato il versamento del saldo e della prima rata dell’acconto Irap di giugno.

Nel dettaglio le aziende, con un volume di ricavi non superiore a 250 milioni, e i lavoratori autonomi, con un corrispondente volume di compensi, non sono tenuti al versamento del saldo dell’IRAP dovuta per il 2019 né della prima rata, pari al 40%, dell’acconto dell’IRAP dovuta per il 2020.

Rimane fermo l’obbligo di versamento degli acconti per il periodo di imposta 2019.

Queste alcune delle importanti novità in materia di imprese contenute nel decreto legge approvato dal consiglio dei ministri lo scorso 13 maggio 2020.  Lo possiamo definire uno sportello sussidi a sostegno delle imprese.

 

Decreto rilancio e imprese: contributi a fondo perduto per le Pmi e titolari di partita Iva 

Avranno diritto agli indennizzi a fondo perduto società di persone, di capitali, cooperative ma anche artigiani, commercianti e titolari reddito agrario.

E anche i titolari di lavoro autonomo con partita Iva.

Gli indennizzi dovrebbero avere un valore minimo di mille euro per le persone fisiche e di 2mila euro per i soggetti giuridici.

Il contributo potrà arrivare fino al 25% del fatturato perduto a causa dell’emergenza Covid.

Sono poi escluse banche, confidi e altri intermediari finanziari.

Il contributo non concorrerà alla formazione della base imponibile delle imposte sui redditi.

Accesso precluso ai finanziamenti a fondo perduto per i professionisti che hanno ricevuto il bonus di 600 euro previsto dal decreto Cura Italia.

Le partite Iva iscritte alla gestione separata, quelle iscritte alle casse private e i lavoratori dello spettacolo non potranno cumulare i due aiuti pubblici.

Possibilità concessa solo a commercianti e artigiani, esclusi a loro volta dalle indennità per il mese di maggio.

 

Ammontare fatturato

Il contributo a fondo perduto spetta a condizione che l’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2020 sia inferiore ai due terzi dell’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2019.

 

Requisiti richiesti

I requisiti richiesti sono:

  • il contributo spetterà esclusivamente ai soggetti con ricavi o compensi non superiori a 5 milioni di euro;
     
  • il contributo a fondo perduto sarà rapportato al calo dei ricavi rispetto all’anno precedente.
    Esso spetterà a condizione che l’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2020 sia inferiore ai due terzi dell’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2019.
    Tale condizione non si applica a chi ha aperto l’attività dal 1°gennaio 2019 o a chi ha domicilio fiscale o sede operativa nei comuni della zona rossa.

NOTA: il decreto Rilancio ad oggi non è stato ancora pubblicato in Gazzetta Ufficiale, aggiorneremo le informazioni dopo la pubblicazione definitiva

A cura di Cinzia De Stefanis

Sabato 16 maggio 2020

 

Per proseguire nella lettura dell’articolo apri il pdf qui sotto

Scarica il documento