L’INPS interviene con un importante documento di prassi concernente la possibilità di versare un onere a copertura di periodi di lavoro effettuati, per i quali il datore di lavoro abbia omesso in tutto o in parte il versamento dei contributi spettanti, purché siano decorsi i termini di prescrizione.
Per accedere a tale rendita vitalizia e provare di conseguenza l’esistenza del rapporto medesimo, non basta fornire delle prove documentali, ma le medesime dovranno insindacabilmente dimostrare l’esistenza del rapporto di lavoro e del mancato onere contributivo
L’Istituto Previdenziale interviene con un importante documento di prassi concernente la possibilità – contemplata dalla L. n. 1338/1962 – di versare un onere a copertura di periodi di lavoro effettuati, per i quali il datore di lavoro abbia omesso in tutto o in parte il versamento dei contributi spettanti, purché siano decorsi i termini di prescrizione.
Per accedere a tale rendita vitalizia e provare di conseguenza l’esistenza del rapporto medesimo, non basta fornire delle prove documentali, ma le medesime dovranno insindacabilmente dimostrare l’esistenza del rapporto di lavoro e del mancato onere contributivo.
Contributi omessi: possibile versare per anticipare la pensione
L’articolo 13 della L. n. 1338/1962 permette di versare un onere a copertura dei periodi di lavoro, previa esibizione di prove ed evidenze, quando la contribuzione di tali periodi sia stata omessa e non sia più recuperabile per il decorso dei termini di prescrizione.
L’argomento risulta di sempre maggiore importanza considerato l’allontanamento generale del momento della pensione per tutti gli assicurati, soprattutto considerata l’alta percentuale di soggetti che nel corso della loro vita lavorativa si sono trovati ad effettuare lavoro in maniera irregolare, ovvero che non abbiano visto pagati i contributi spettanti.
Come detto, la possibilità di far valere i contributi omessi è possibile solame