Con l’avvicinarsi della stagione estiva per molti ritorna la voglia di viaggiare o semplicemente di uscire dal “letargo” invernale per godere di più delle belle giornate di sole all’aperto.
Di conseguenza, ritorna ed aumenta la domanda di servizi turistici o di ristorazione da parte dei consumatori e s’intensifica quindi l’attività lavorativa di tutte quelle imprese che operano nei settori turistico e/o dei pubblici esercizi.
Per queste ultime nasce quindi l’esigenza di impiegare personale con forme flessibili, per un periodo di tempo limitato, soprattutto durante i quali vi sono picchi stagionali.
Al tempo stesso, tutti coloro che sono in cerca di occupazione potrebbero, in questo periodo, trovare una collocazione lavorativa anche se non stabile, avere semplicemente un’opportunità per iniziare, un arricchimento del proprio curriculum, anche e a maggior ragione per tutti quei giovani che intendono conciliare lavoro e studio.
In quest’ottica, per entrambe le parti, potrebbe risultare conveniente il ricorso a forme contrattuali aventi carattere flessibile e/o temporaneo, tenendo in debito conto sia le esigenze aziendali, sia le reali prospettive di lavoro e crescita professionale dei lavoratori.
Nella presente trattazione analizzeremo le prestazioni occasionali che meglio si prestano ad essere utilizzate dalle aziende del turismo per programmare efficacemente lo svolgimento di specifici servizi durante la stagione estiva o nei periodi maggiore attività. Tutti i limiti, le condizioni e il regime sanzionatorio si riferisce esclusivamente al settore turismo.
Le prestazioni occasionali nel settore nel turismo
La disciplina del lavoro occasionale è stato di recente oggetto di modifiche con il cosiddetto “Decreto Dignità”[1] che ha introdotto appunto delle novità di non poco conto alle prestazioni occasionali nel settore turismo.
In via generale, tale tipologia viene applicata in tre settori specifici:
- aziende alberghiere e strutture ricettive che operano nel settore del turismo;
- aziende agricole;
- enti locali,
ma noi nel corso di questa trattazione ci soffermeremo sulle novità e sulle modalità di utilizzo delle prestazioni occasionali nel settore del turismo.
Che cosa s’intende precisamente per “strutture ricettive”?
E quali sono le condizioni per poter accedere al contratto di prestazione occasionale?
Ebbene cerchiamo di dare le risposte ai molteplici dubbi che spesso ci pervengono dagli operatori del settore.
Nella nozione di strutture ricettive che possono far ricorso alle prestazioni occasionali rientrano tassativamente tutte le tipologie di attività principale o prevalente connotate da uno dei seguenti codici Ateco2007:
- alberghi (55.10.00);
- villaggi turistici (55.20.10);
- ostelli della gioventù (55.20.20);
- rifugi di montagna (55.20.30);
- colonie marine e montane (55.20.40);
- affittacamere per brevi soggiorni, case ed appartamenti per vacanze, bed and breakfast, residence (55.20.51);
- aree di campeggio e aree attrezzate per camper e roulotte (55.30.00).[2]
L’appartenenza allo specifico settore di attività deve risultare dalle informazioni presenti presso