Attenzione alla valutazione d’impatto a partire dal prossimo 25 maggio in caso di installazione di GPS e altri strumenti di geolocalizzazione sulle auto aziendali: il Garante Privacy, nel fornire consenso nei giorni scorsi ad un soggetto che ne ha fatto richiesta, conferma alcune modifiche che interverranno con l’avvento del nuovo Regolamento sulla privacy aziendale
Attenzione alla valutazione d’impatto a partire dal prossimo 25 maggio in caso di installazione di GPS e altri strumenti di geolocalizzazione sulle auto aziendali: il Garante Privacy, nel fornire consenso nei giorni scorsi ad un soggetto che ne ha fatto richiesta, conferma alcune modifiche che interverranno con l’avvento del nuovo Regolamento (UE) 2016/679.
GPS e controlli a distanza: la disciplina lavoristica
Il tema dei controlli a distanza sul luogo di lavoro è da sempre al centro dell’attenzione, a maggior ragione con l’introduzione di nuove tecnologie che possono permettere un controllo maggiore sulle attività svolta dai dipendenti: ciò è stato regolato nel nostro ordinamento – in ambito lavoristico – da parte dell’articolo 4 della L. n. 300/1970, cd. “Statuto dei lavoratori”.
Tale articolo prevede infatti alcune disposizioni a tutela della riservatezza del dipendente, cosicché non tutti i controlli possono essere considerati leciti: l’apertura operata da parte delle riforme collegate al Jobs act, ha consentito una maggiore legittimazione dei datori di lavoro all’utilizzo di strumenti di controllo, purché il fine dell’installazione sia:
- tutela del patrimonio aziendale;
- tutela della salute e sicurezza sul lavoro;
- ragioni organizzative e produttive.
Anche nel caso in cui sia presente una delle citate ragioni giustificative, il datore di lavoro non potrà comunque limitarsi alla semplice installazione di tali strumentazioni, ma dovrà mettere in atto un’attività preliminare che consiste in una:
- richiesta di