Il nuovo principio OIC 10 ed il problema del rendiconto finanziario

Dal bilancio in approvazione al 31/12/2014 i principii contabili prevedono l’inserimento del rendiconto finanziario fra le informazioni obbligatorie da inserire in bilancio: tale novità si somma con la difficoltà di gestire anche la nota integrativa in formato XBRL.

Il nuovo principio contabile OIC 10 regola e disciplina “i criteri per la redazione e presentazione del rendiconto finanziario”,  raccomandato per tutte le tipologie societarie.

Le indicazioni contenute nel nuovo OIC 10 sostituiscono quelle previste nell’ OIC 12 “Composizione e schemi del bilancio d’esercizio di imprese mercantili, industriali e di servizi” .

Il principio contabile è destinato alle società che redigono il bilancio in base alle disposizioni del Codice Civile e non in base ai principi internazionali.

A tal fine anche se civilisticamente la redazione dello schema non è obbligatorio, l’OIC ne raccomanda la redazione, da riportare in Nota integrativa, a beneficio del principio della chiarezza (art. 2423 c. 2 c.c.). L’obbligatorietà sarà introdotta solo dopo l’attesa pubblicazione della Direttiva n. 2013/34/Ue.

Il rendiconto finanziario non è altro che un prospetto di natura contabile che evidenzia le cause di variazione positive o negative avvenute in un determinato esercizio e rappresenta un importante strumento per valutare attentamente la situazione finanziaria della società o del gruppo nell’esercizio di riferimento e per programmare nei limiti del possibile la sua evoluzione negli esercizi successivi.

Tale prospetto consente di riassumere le informazioni già richieste dalla vigente legislazione in modo sintetico ma organico e a fornire informazioni di natura finanziaria non facilmente ottenibili dallo stato patrimoniale e dal conto economico.

Con il “nuovo” OIC 10 la risorsa finanziaria presa a riferimento per la redazione del Rendiconto è rappresentata in particolare dalle disponibilità liquide, infatti, è stata eliminata la risorsa finanziaria del capitale circolante netto, in quanto ritenuta obsoleta, poco utilizzata dalle imprese e non prevista dalla prassi contabile internazionale e sono state riformulate, le definizioni di gestione reddituale, attività di investimento e attività di finanziamento.

La gestione reddituale comprende i flussi che derivano dall’acquisizione, produzione e distribuzione di beni e della fornitura di servizi e gli altri flussi non ricompresi nell’attività di investimento e di finanziamento.

L’ attività di investimento comprende i flussi collegati all’acquisto/vendita di immobilizzazioni materiali, immateriali e finanziarie, attività finanziarie non immobilizzate.

L’attività di finanziamento comprende i flussi che derivano dall’ottenimento o dalla restituzione di disponibilità liquide sotto forma di capitale di rischio o di debito.

E’ stata introdotta la distinzione tra flussi finanziari derivanti dal capitale proprio o dal capitale di debito nella presentazione del flusso dell’attività di finanziamento ed è stato specificato che il flusso finanziario derivante dall’acquisizione di una società controllata (nel bilancio consolidato) o di un ramo di azienda (nel bilancio d’esercizio) è presentato distintamente nell’attività di investimento, al netto delle disponibilità liquide acquisite o dismesse come parte dell’operazione.

Nello schema di riferimento per la redazione del rendiconto, le variazioni delle disponibilità liquide intervenute nell’esercizio sono rappresentate (come da OIC 14 “Disponibilità liquide”) dai:

  • depositi bancari e postali
  • dagli assegni
  • e dal denaro e valori in cassa ivi inclusi quelli espressi in valuta estera.

Ove vi siano saldi significativi di disponibilità liquide non liberamente utilizzabili dalla società (o dal gruppo), è necessario fornirne informativa in calce al rendiconto finanziario.

I flussi finanziari dalla gestione reddituale possono essere ottenuti in base ai seguenti metodi:

  • diretto: viene data evidenza, per ogni operazione, delle movimentazioni di disponibilità liquide;

  • indiretto: il flusso finanziario è determinato rettificando l’utile o la perdita con le operazioni che hanno dato origine a variazioni monetarie. Il flusso di cassa generato dalla gestione reddituale con il metodo indiretto si determina partendo dal risultato dell’esercizio (utile/perdita) e rettificando lo stesso tenendo conto di:

  • elementi di natura non monetaria, ossia le poste contabili che non hanno richiesto esborso/incasso di disponibilità liquide nel corso dell’esercizio e non hanno avuto contropartita nel capitale circolante netto;

  • variazioni di capitale circolante netto connesse a costi/ricavi della gestione reddituale (esempi: variazioni di rimanenze, di crediti v/clienti e debiti v/fornitori, di ratei e risconti attivi/passivi)

  • operazioni i cui effetti sono ricompresi tra i flussi derivanti dall’attività di investimento e finanziamento (i.e. plusvalenze o minusvalenze derivanti dalla cessione di attività). Tali rettifiche hanno lo scopo di trasformare i componenti positivi e negativi di reddito in incassi e pagamenti (cioè in variazioni i disponibilità liquide).

Il flusso finanziario come già evidenziato può essere determinato con il metodo indiretto o con metodo diretto: mentre gli IAS 7 propendono per il metodo diretto, in quanto fornisce informazioni utili per la stima dei flussi finanziari futuri, l’OIC 10 non indica preferenze per quale delle due metodologie adottare ma precisa che i flussi finanziari generati/assorbiti dalla gestione reddituale sono:

  • incassi dalla vendita di prodotti e dalla prestazione di servizi

  • incassi da royalty, commissioni, compensi, rimborsi assicurativi e altri ricavi

  • pagamenti per l’acquisto di materia prima, semilavorati, merci e altri fattori produttivi

  • pagamenti per l’acquisizione di servizi – pagamenti a, e per conto di, dipendenti

  • pagamenti e rimborsi di imposte

  • incassi per proventi finanziari.

I flussi finanziari vanno presentati al lordo del loro ammontare cioè senza compensazioni (salvo ove diversamente indicato) sia tra flussi finanziari di categorie differenti sia tra flussi finanziari di una medesima categoria. Ne segue, ad esempio, che:

  1. gli interessi pagati e incassati siano presentati distintamente tra i flussi finanziari della gestione reddituale, salvo particolari casi in cui essi si riferiscono direttamente ad investimenti (attività di investimento) o a finanziamenti (attività di finanziamento);
  2. nell’attività di investimento, i pagamenti effettuati per l’acquisizione di un’immobilizzazione vanno tenuti separati dagli incassi derivanti dalla cessione di un’altra immobilizzazione;
  3. nell’attività di finanziamento, occorre distinguere tra le entrate derivanti dall’erogazione di nuovi finanziamenti e i pagamenti delle quote di rimborso.

L’OIC 10 evidenzia che il rendiconto finanziario deve essere redatto in forma scalare, le categorie precedute dalle lettere maiuscole e i subtotali preceduti dai numeri arabi non possono essere raggruppati. L’OIC 10 prevede la possibilità di scegliere tra 2 schemi a forma “scalare” che si differenziano in relazione al metodo adottato (indiretto/diretto) per la rappresentazione dei flussi prodotti dalla gestione reddituale. Al fine di migliorare l’informativa di bilancio, il “nuovo” OIC 10 raccomanda la redazione del rendiconto finanziario, da riportare in Nota integrativa, a tutte le tipologie societarie.

14 aprile 2015

Giovanna Greco