Con il massiccio invio delle lettere informative del concordato i clienti, allarmati, stanno inondando gli studi professionali di richieste di chiarimento. Si tratta solo di una comunicazione informativa che può essere cestinata o archiviata. Queste lettere di compliance non sono atti impositivi o che rilevano errori nelle dichiarazioni inviate dai commercialisti e dagli altri intermediari telematici, sono inviti a verificare la propria posizione che potrebbe effettivamente rilevare distonie di carattere reddituale. Pertanto, non c’è alcun obbligo a carico del contribuente o del professionista ma solo invito a valutare due distinte situazioni: anomalie dichiarative e possibilità di sanare la propria posizione reddituale aderendo al concordato biennale.
09 dicembre 2024