Come noto, nelle verifiche fiscali il Fisco spesso contesta la presunta distribuzione di utili extracontabili, “dividendi in nero”, ai soci di società a ristretta base proprietaria. Ma cosa accade quando, nonostante l’accertamento, la società resta in perdita? Un caso emblematico solleva dubbi sulla legittimità di tassare dividendi mai esistiti, tra presunzioni fiscali e principi costituzionali.
Società a ristretta base e utili extracontabili: i limiti della presunzione fiscale
Il caso: dal tovagliolometro agli utili extracontabili
In un avviso di accertamento notificato ad una società che chiudeva l’esercizio sociale con una perdita civilistica veniva imputato un maggior ammontare di ricavi ricostruito con metodo extracontabile attraverso l’impiego del cd “tovagliolometro” (numero dei tovaglioli utilizzati nell’anno, nettizzato di uno sconto forfettario, per un ritenuto valore medio di somministrazione consumata dai clienti). Allo scopo di giustificare il ricorso all’indicato metodo extracontabile l’Agenzia delle Entrate sottolineava come le scritture contabili dovevano essere ritenute inattendibili in quanto un rilevante ammontare di costi manifestatamente di esercizio, erano invece stati considerati di natura pluriennale e distribuiti in più esercizi.
Allo scopo di poter meglio rappresentare le critiche di diritto che verranno nel proseguo mosse all’imputazione degli utili extracontabili ai soci della società accertata e renderle più agevolmente intellegibili al lettore, si riportano i dati di riferimento della verifica fiscale.
A fronte di una perdita civilistica e fiscale di circa 130.000,00 veniva ricostruito con l’indicato strumento del tovagliolometro un maggior ammontare di ricavi per un ammontare di euro 270.000,000. I costi che la società aveva contabilmente trattato come costi pluriennali, ma ritenuti dai medesimi verificatori costi di esercizio, ammontavano a circa 160.000,00. Ai soci della società verificata venivano imputati utili extracontabili per l’intero ammontare rideterminato dei ricavi di euro 270.000,00, fondando l’imputazione di tale importo di maggiori