Le clausole più rilevanti nei contratti di fornitura e strumenti di gestione del rischio. Puntiamo il mouse ANCHE sui complessi contratti di fornitura, subfornitura e subappalto per capirne le differenze sostanziali.
Una corretta gestione dei contratti agevola lo svolgimento delle attività imprenditoriali e riduce i rischi con le controparti, soprattutto a livello internazionale.
I contratti di fornitura costituiscono il nucleo della filiera produttiva in molteplici settori economici, dalla produzione industriale alla tecnologia, dall’energia all’agroalimentare. A fronte dell’elevata volatilità dei mercati, la stesura accurata di tali contratti serve a garantire l’efficienza e la continuità delle operazioni aziendali. Tuttavia, la complessità di queste relazioni richiede un’attenzione particolare alla gestione del rischio, specialmente nei settori soggetti a frequenti oscillazioni dei costi, delle materie prime e delle condizioni di approvvigionamento.
I contratti di fornitura trovano le loro radici nel diritto commerciale e nella tradizione civilistica, evolvendosi parallelamente all’espansione delle relazioni commerciali e alla complessità delle catene produttive. La regolamentazione di questi contratti è emersa come risposta alla necessità di tutelare le parti coinvolte nelle transazioni commerciali continuative, in particolare laddove i fornitori assumono un ruolo fondamentale nel sostenere la continuità produttiva di imprese di trasformazione o manifattura.
Questo contenuto intende approfondire le clausole da includere nei contratti di fornitura per una gestione ottimale delle obbligazioni reciproche. Saranno affrontati anche gli strumenti di gestione del rischio, spesso necessari per prevenire o mitigare i potenziali impatti negativi, quali ritardi, incrementi improvvisi dei prezzi e interruzioni nella disponibilità delle risorse.
Contratti di fornitura: origini e sviluppo nel Codice Civile
Il Codice Civile, approvato nel 1942, ha fissato le basi della disciplina contrattuale nella sezione relativa alla compravendita e alla prestazione di servizi, con applicazione anche ai contratti di fornitura. In particolare, il contratto di fornitura si distingue dalla vendita per il carattere ripetitivo delle prestazioni, spesso periodiche o continuative, che riflette la natura continuativa della relazione commerciale. Tuttavia, sebbene il Codice non contenga una definizione specifica di “contratto di fornitura”, il legislatore ha successivamente introdotto normative complementari per chiarire aspetti legati a questa figura.
Evoluzione normativa e nascita della subfornitura
Un passo importante è stato compiuto con la legge n. 192 del 1998 che ha introdotto la disciplina della subfornitura nelle attività produttive. Tale normativa ha distinto la subfornitura come contratto specifico, caratterizzato dalla trasformazione o assemblaggio di prodotti per conto di un’impresa committente. Questa regolamentazione è nata per riequilibrare i rapporti tra committenti e subfornitori, tutelando i secondi dai possibili abusi di potere economico da parte delle grandi imprese. La legge sulla subfornitura ha anche introdotto specifiche tutele per il subfornitore in termini di pagamento, garanzie contrattuali e divieti di clausole vessatorie.
Contratti di subappalto e normativa applicabile
Accanto ai contratti di fornitura e subfornitura, un’altra figura contrattuale rilevante è il subappalto, regolato dal Codice degli Appalti Pubblici (D.Lgs. n. 50/2016 e successive modifiche – ora D. lgs. n. 36/2023).
Il subappalto si distingue dalla fornitura per la particolare tipologia di prestazioni, spesso legate a opere o servizi all’interno di contratti pubblici, e per la presenza di regole stringenti in termini di autorizzazioni e controllo da parte della stazione appaltante. Anche il subappalto comporta una responsabilità solidale tra appaltatore e subappaltatore verso il committente, una tutela che non si riscontra nella fornitura pura.
Aspetti europei e armonizzazione normativa
A livello europeo, la regolamentazione dei contratti di fornitura e subfornitura ha trovato armonizzazione in direttive e regolamenti che mirano a tutelare i piccoli fornitori e a promuovere pratiche commerciali eque. La Direttiva UE 2011/7/UE sui ritardi di pagamento, recepita in Italia con il D.Lgs. n. 192/2012, è stata fondamentale per disciplinare i tempi di pagamento nei contratti commerciali, in