La sussistenza di un saldo negativo di cassa implica che le voci di spesa sono di entità superiore a quella degli introiti registrati, oltre a costituire un’anomalia contabile; pertanto, fa legittimamente presumere l’esistenza di ricavi non contabilizzati in misura pari almeno al disavanzo.
La Corte di Cassazione ha chiarito gli effetti, in termini accertativi, della rilevazione di un saldo di cassa negativo.
Nel caso di specie, l’Agenzia delle Entrate aveva recuperato a tassazione maggiori ricavi per euro 176.384,76 e minori costi per euro 81.500,00.
Il caso: accertamento induttivo per saldo di cassa negativo
In particolare, l’Amministrazione finanziaria aveva proceduto alla quantificazione dei ricavi in via induttiva, contestando la sussistenza di conti cassa in negativo, rilevando numerosi apporti di cassa effettuati in contanti dal legale rappresentante della società ed ipotizzando la falsa apparenza di una informale capitalizzazione, giustificata in contabilità quale apporto del socio o quale finanziamento infruttifero.
L’Agenzia recuperava, altresì, dei costi ritenuti indeducibili per difetto del requisito dell’inerenza.
Infine, al socio della società, con quota al 60%, veniva imputato il correlato reddito da partecipazione agli ut