Concordato Preventivo Biennale in arrivo modifiche: flat tax sull’extra reddito?

Per rendere attraente il concordato preventivo biennale è arrivata la proposta di assoggettare l’extra reddito concordato ad una flat tax legata ai punteggi ISA: in tal modo aderire al concordato sarebbe meno oneroso per i contribuenti

Il concordato cambia “pelle” e per incentivare l’utilizzo del nuovo strumento di compliance il Governo e il Parlamento sono disposti ad ascoltare ed anche a recepire le richieste delle categorie produttive e dei professionisti. Si tratta di un passaggio fondamentale ed atteso per evitare che lo strumento sia destinato a tramontare prima ancora di essere utilizzato: la flat tax sui redditi proposti dal Fisco.

 

Concordato preventivo biennale: la complessa genesi normativa

concordato preventivo isa 2024Inizialmente, secondo la bozza dello schema di decreto delegato che conteneva la disciplina del nuovo istituto, erano ammessi al concordato preventivo esclusivamente i contribuenti che in sede di approvazione degli ISA avevano ottenuto un punteggio almeno pari a 8.

Questa previsione non è stata però recepita del decreto legislativo n. 13 del 2024 in base al quale l’accesso al concordato preventivo è consentito a tutti i contribuenti indipendentemente dal voto ISA ottenuto. E’ così irrilevante che il voto ISA sia insufficiente.

In realtà, è agevole comprendere che se da una parte è stata “rimossa” la causa ostativa rappresentata dal voto minimo, dall’altra l’adesione al concordato preventivo si è rivelata subito particolarmente onerosa. Infatti, in base a quanto previsto dal DM del 14 giugno 2024, ed in particolare dalla nota metodologica contenente i criteri di determinazione del reddito proposto, il punteggio ISA viene adeguato fino a raggiungere il punteggio pari a 10.

Tale circostanza, soprattutto per i contribuenti che hanno ottenuto un voto ISA largamente insufficiente, si traduce in una formulazione della proposta con l’indicazione di un reddito particolarmente elevato rispetto alla situazione in cui si trova il contribuente. Per tale ragione, in base a quanto previsto dalla nota metodologica, il reddito proposto relativo alla prima annualità oggetto del concordato risulta ridotto del 50 per cento. Ciò con l’intento di indurre il contribuente ad aderire al nuovo strumento di compliance.

Tuttavia, in questo caso, l’onere fiscale risulterà sensibilmente superiore nel secondo anno oggetto del concordato non trovando applicazione la predetta riduzione.

E’ apparso quindi subito chiaro che come l’incremento successivo, sia pur limitato al secondo anno, rappresentasse un deterrente all’adesione al concordato preventivo.

 

Arriva la flat tax per rendere appetibile il concordato preventivo?

Ora, però, le Commissioni finanze di Camera e Senato, nel formulare i relativi pareri, dovrebbero introdurre una flat tax incrementale per incentivare ancora di più l’adesione al nuovo strumento di compliance. Il Governo sembra favorevole ad accogliere la novità oggetto di una specifica proposta delle categorie economiche e professionali.

La proposta trova origine nell’obbligo a carico dei contribuenti di dichiarare il reddito concordato in luogo del reddito effettivo. Pertanto, qualora il reddito concordato risulti sensibilmente superiore al reddito effettivo il contribuente sarebbe tenuto al versamento delle imposte calcolate in base al reddito più elevato. Tale circostanza potrebbe indurre i contribuenti a non aderire al concordato preventivo.

La proposta prevede invece l’applicazione di un’imposta sostitutiva, in luogo dell’Irpef progressiva, sull’extra reddito, vale a dire sulla differenza, positiva, tra il reddito concordato e il reddito effettivo.

 

Quale aliquota per la flat tax?

L’aliquota dell’imposta sostitutiva dovrebbe essere variabile a seconda del voto ISA ottenuto dal contribuente. In particolare,

  • i contribuenti che hanno ottenuto un voto almeno pari ad 8 saranno tenuti ad assoggettare ad imposizione l’extra reddito nella misura del 10 per cento;
  • se il voto sarà inferiore, ma senza scendere al di sotto del 6, l’imposta sostitutiva sarà pari al 12 per cento;
  • invece i contribuenti che avranno ottenuto un voto insufficiente dovranno applicare l’imposta sostitutiva del 15 per cento.

In quest’ultimo caso la tassazione sarà più onerosa, ma comunque conveniente e in grado di indurre i contribuenti ad accettare il reddito proposto. D’altra parte la graduazione dell’aliquota dell’imposta sostitutiva in relazione ai punteggi ISA appare in linea con il principio della capacità contributiva e quindi è sicuramente condivisibile.

NdR. Concordato Preventivo Biennale: conviene attendere ottobre per le valutazioni di convenienza?

Nicola Forte

Martedì 16 Luglio 2024