Il contratto di cessione d’azienda può contenere un patto di riservato dominio a favore del cedente, in base al quale dal punto di vista civilistico l’azienda si considera trasferita una volta saldato il prezzo. A livello fiscale, invece, rileva il momento di conclusione del contratto. Quali sono gli incroci pericolosi della discrasia temporale fra effetti fiscali ed effetti civilistici della cessione di azienda?
In caso di cessione di azienda con patto di riservato dominio la plusvalenza fiscalmente rilevante si realizza al momento della conclusione del contratto, mentre dal punto vista civilistico l’azienda viene trasferita all’acquirente al momento del pagamento dell’intero prezzo.
Tale disallineamento può comportare particolari criticità dal punto di vista delle imposte sui redditi nel caso in cui l’atto di cessione venga ad essere risolto per il mancato pagamento da parte del cessionario di parte del prezzo facendo sì che l’azienda venga riacquisita dall’originario cedente.
Infatti, soprattutto nel caso in cui la plusvalenza abbia già concorso a formare reddito e siano già state versate imposte su di essa, ci di domanda come porre rimedio ad una tassazione che di fatto non doveva avvenire.
La cessione di azienda
L’azienda ai sensi dell’articolo 2555 codice civile è definita come il complesso dei beni organizzati dall’imprenditore per l’esercizio dell’attività d’impresa; quindi, la sua cessione consiste nel trasferimento a titolo oneroso della proprietà di beni aziendali idonei all’effettuazione di un’attività economica organizzata.
Ma non tutti i complessi di beni hanno le caratteristiche per poter dar vita ad una cessione d’azienda o di un ramo d’azienda.
La Corte di Cassazione (vedi per tutte le sentenze n. 24913 del 10 ottobre 2008 e n. 10740 dell’8 maggio 2013) individua quali sono gli elementi peculiari per individuare quando ci si trova dinanzi ad un’operazione di cessione d’azienda.
Ricorda
“Si ha cessione d’azienda quando le parti non hanno inteso trasferire una semplice somma di beni, ma un complesso organico unitariamente considerato, dotato di una potenzialità produttiva, tale da farne emergere ex-ante la complessiva attitudine anche solo potenziale all’esercizio di impresa… anche se non si richiede che tale esercizio sia attuale… né che la cessione comprenda anche le relazioni finanziarie, commerciali, personali… non rileva la circostanza che i singoli beni aziendali siano ceduti globalmente o con più atti separati, né la circostanza che il cedente sia un soggetto non munito di autorizzazioni all’esercizio dell’attività dell’azienda”.
La cessione d’azienda ha come conseguenza il nascere di una serie di vincoli per le parti contraenti stabiliti dal legislatore per garantire l’effettiva esecuzione del contratto e la continuità dei rapporti con i terzi soggetti collegati a vario titolo all’azienda ceduta.
Cessione di azienda e patto di riservato dominio
Quando si decide di compravendere un’azi