In Italia si riprende l’attività di M&A nel primo trimestre 2024

Il primo trimestre del 2024 ha visto una crescita delle attività di M&A (Mergers and Acquisitions) in Italia del 3%. Quali le prospettive per il resto dell’anno?

operazioni M&ANel corso del primo trimestre 2024 le attività di M&A in Italia hanno registrato un +3% rispetto allo stesso periodo del 2023. Risultano essere completamente assenti – almeno nella seconda metà dello scorso anno – i megadelas, che però tornano ad essere protagonisti del mercato in questo primo scorcio del 2024: sono proprio loro che hanno spinto in maniera significativa il volume delle operazioni.

Continua a rimanere protagonista il private equity, con 145 operazioni annunciate, registrando un +26% rispetto al primo trimestre del 2023. Questi, sostanzialmente, sono i dati che vengono messi alla luce da EY.

 

Aumentano gli investimenti all’inizio del 2024

Nel corso dei primi tre mesi del 2024 in Italia si registra una solida attività di investimento. Stando a quanto riportato dall’EY M&A Barometer – il quale analizza l’attività transazionale in Italia – nel corso del primo trimestre dell’anno sono state annunciate qualcosa come 294 acquisizioni, rispetto alle 285 del primo trimestre 2023. Il controvalore di queste operazioni è pari a 24,7 miliardi di euro, contro i 6,2 miliardi dello stesso periodo dell’anno precedente.

Il mercato è cresciuto principalmente per merito dei cosiddetti megadeal, ossia le operazioni con un valore superiore al miliardo di euro. Questi dati, sostanzialmente, si riflettono anche nell’EY Outlook Pulse, che ha provveduto ad analizzare le opinioni di oltre 1.200 CEO in tutto il mondo, dei quali oltre 50 in Italia, sulle prospettive, sfide e opportunità delle aziende operanti nel mercato globale.

“Dall’ultima edizione dell’EY CEO Outlook Pulse emerge la consapevolezza della necessità di accelerare la trasformazione delle aziende utilizzando la leva M&A (76% in Italia contro 58% a livello Global), in particolare per tener conto della agenda di sostenibilità e della necessità di concentrarsi sul core business; è interessante in tale senso che poco più del 52% degli intervistati confermi di considerare cessioni, spin off e IPOs come strumenti per raccogliere risorse da reinvestire in tecnologie, riposizionamento del business anche a livello geo politico, ma anche per garantire ritorni agli azionisti – spiega Marco Daviddi, Managing Partner Strategy and Transactions di EY in Italia -. Questo si riflette nel mercato delle transazioni che mantengono, pur in un contesto caratterizzato da rilevante incertezza, un andamento positivo, specie in termini di volumi, per il ritorno dei mega deals nel nostro mercato, dove si conferma il ruolo dei fondi di PE come principale player lato buy”.

 

Quali sono i settori strategici per le M&A in Italia?

A trainare i volumi di investimento è il comparto industriale, con il 25% del numero di operazioni annunciate nel corso del primo trimestre 2024. Seguono i seguenti comparti:

  • beni di consumo: 17%
  • energia e rinnovabili: 15%.

Perde peso, invece, il settore tecnologico, il quale, rispetto al 2023, ha registrato un -4%. Il motivo di questo andamento negativo è determinato dalla difficoltà ad avvicinare le aspettative di venditori e acquirenti in un settore che sono caratterizzate da continui cambiamenti.

Nelle operazioni M&A continua ad essere importante il ruolo dei fondi di private equity e infrastrutturali, che hanno annunciato, nel corso dell’anno, qualcosa come 145 acquisizioni in Italia, registrando una crescita del 26% rispetto a quanto è avvenuto nel corso del primo trimestre 2023.

Analizzando, invece, le acquisizioni di target esteri realizzate da aziende italiane, dai numeri si comprende che è iniziata una sorta di rallentamento dei deal: 58 contro i 71 dello stesso periodo dello scorso anno. Ma anche di valore: si passa da 3,6 miliardi nei primi tre mesi del 2023 a 0,7 miliardi nel primo trimestre 2024. La complessità dello scenario geo politico e il timore di ulteriori barriere commerciali ha determinato un atteggiamento di prudenza nella prima parte del 2024.

 

Cosa si aspettano i CEO?

L’ultima edizione dell’EY CEO Outlook Pulse ha messo in evidenza che

“il 76% dei manager italiani pianifica una revisione del portafoglio di asset aziendali nel corso del 2024, contro il 58% dei CEO a livello globale, legata soprattutto all’impatto della tecnologia nel proprio ambito di mercato e alla necessità di adattarvisi per restare competitivi. Tra le priorità per i prossimi mesi, il 46% degli intervistati individua l’impiego dell’intelligenza artificiale come strumento per migliorare le performance aziendali, mentre il 42% segnala la gestione del capitale circolante (che è invece la priorità per i manager a livello globale)”.

Il 58% degli intervistati italiani pianifica di stipulare joint venture (JV) o alleanze strategiche tra imprese nel corso del 2024, mentre il 52% sta valutando di disinvestire gli asset che non si adattano alle nuove strategie aziendali per effettuare un’allocazione più efficiente delle risorse.
Marco Daviddi conclude che

“nonostante tutto, il 60% degli intervistati in Italia mantiene ottimismo sulle prospettive di crescita del 2024 in termini di ricavi, seppure ci siano dei punti di attenzione in termini di redditività, che continua ad essere sotto pressione per la crescita dei costi. L’Artificial Intelligence è, in questo momento, percepita come strumento di ottimizzazione operativa, anche se ancora non in grado di incidere sulla top line”.

 

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NdR. Nel 2024 l’intelligenza artificiale darà una nuova spinta alle Mergers & Acquisitions

 

Pierpaolo Molinengo

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