Il TFR non è solo una somma da liquidare alla fine del rapporto di lavoro: ha regole fiscali proprie, una tassazione separata e detrazioni che possono ridurre l’imposta dovuta. Comprenderne il funzionamento è essenziale per sapere davvero quanto spetta. Ma cosa incide davvero sull’importo finale?
TFR e IRPEF: come funziona la tassazione e quando spettano le detrazioni
Il Trattamento di Fine Rapporto (TFR) appartiene alla categoria di importi che il datore di lavoro è tenuto ad erogare al dipendente in ragione della prestazione manuale e / o intellettuale resa nel rispetto delle prescrizioni contrattuali, da CCNL e fissate dalla normativa vigente.
Per le sue caratteristiche peculiari, rappresentate dalla maturazione dell’importo per ogni singolo mese in forza in azienda con liquidazione della somma posticipata alla cessazione del contratto, il TFR sconta una serie di particolarità tanto dal punto di vista del suo assoggettamento ai contributi previdenziali e assistenziali quanto per i riflessi fiscali.
Esistono tuttavia alcuni elementi comuni alla fiscalità degli elementi retributivi riconosciuti, invece, in ogni singolo periodo di paga. Ci riferiamo in particolare all’esistenza di detrazioni di imposta che, al pari di quelle riconosciute per carichi familiari e attività di lavoro dipendente o assimilato, hanno l’obiettivo di abbattere l’IRPEF lorda, calcolata in base al reddito fiscalmente imponibile.
Analizziamo in dettaglio a quanto ammontano e quand