Il reddito professionale si calcola seguendo il principio di cassa, che considera la differenza tra i compensi ricevuti e le spese sostenute nel periodo fiscale. Complicazioni emergono con i pagamenti non in contanti, come assegni o bonifici, in particolare quando avvengono a cavallo d’anno. Gli assegni bancari e circolari vengono riconosciuti al momento della consegna, mentre i bonifici al momento dell’accredito sul conto corrente. Queste regole sono fondamentali per una corretta imposizione fiscale e la compilazione di dichiarazioni accurate. Come influenzano queste norme la gestione finanziaria quotidiana di un professionista? Analisi di un caso tipico…

“ …il reddito derivante dall’esercizio di arti e professioni è costituito dalla differenza tra l’ammontare dei compensi in denaro o in natura percepiti nel periodo di imposta, anche sotto forma di partecipazione agli utili, e quello delle spese sostenute nel periodo stesso nell’esercizio dell’arte o della professione”.
Quindi:
- ammontare dei compensi in denaro o in natura percepiti nel periodo di imposta: € 1.000,00
- ammontare delle spese sostenute nel periodo stesso: € 800,00
Reddito professionale: € 200,00
In sostanza, il reddito derivante dall’esercizio di arti e professioni è guidato dal criterio di cassa, ovvero dal principio di cassa che la fa da padrone.
Il predetto criterio, così apparentemente chiaro, presenta qualche problematica allorché il pagamento non è effettuato in contanti, ma segue altri percorsi, poi riconducibili a talune fattispecie che, di seguito, si approfondiscono:
- carte di credito;
- assegni bancari e/o postali;
- assegni circolari;
- titoli di credito a copertura garantita (assegni vidimati) emessi da Poste Italiane S.p.A.;
- bonifici.
La problematica si amplia quando il pagamento, ovvero l’incasso per il professionista, avviene a cavallo d’anno.
Reddito del professionista e gestione degli incassi a cavallo d’anno
L’assegno bancario e quello circolare
La differenza tra le due modalità di pagamento (La regolamentazione degli assegni bancari e circolari è contenuta nel R.D. 21 dicembre 1933, n. 1736) non è di poco conto. Infatti:
- con l’assegno bancario, il tra

