Arrivano una serie di aiuti per le PMI in stato di crisi: lo specifico Fondo PMI con la garanzia dello Stato per l’accesso al credito; un contributo a fondo perduto per abbattere gli interessi passivi; la possibilità di concedere contributi al reddito dei dipendenti delle PMI in crisi.
Poggiano su tre gambe i sostegni delle Pmi in crisi che forniscono beni e servizi a imprese di carattere strategico ammesse alla procedura di amministrazione straordinaria.
Ombrello dello Stato per le Pmi che hanno difficoltà di accesso al credito. Contributo a fondo perduto finalizzati ad abbattere il tasso di interesse. Integrazione al reddito per i lavoratori subordinati, impiegati da datori di lavoro del settore privato che sospendono o riducono l’attività in conseguenza della sospensione o riduzione dell’attività lavorativa di imprese.
Le novità sono contenuta in un decreto legge, approvato dal Consiglio dei Ministri del 31 gennaio 2024, n. 68.
Le recenti forme di sostegno alle PMI in crisi
Fondo Pmi e garanzia dello Stato
Alle imprese che incontrano difficoltà di accesso al credito a causa dell’aggravamento della posizione debitoria delle imprese è concessa a titolo gratuito, senza valutazione, la garanzia del Fondo Pmi fino alla misura:
- dell’80% dell’importo dell’operazione finanziaria, nel caso di garanzia diretta;
- del 90% dell’importo dell’operazione finanziaria del primo livello, nel caso di riassicurazione.
Per l’accesso, le imprese devono aver prodotto, negli ultimi due esercizi precedenti la richiesta, almeno il 70% del fatturato nei confronti del committente sottoposto alle procedure.
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Contributo a fondo perduto
Può essere altresì richiesto un contributo a fondo perduto finalizzato ad abbattere il tasso di interesse, ai sensi e nei limiti della disciplina europea sugli aiuti di importanza minore (“de minimis”) e pari al valore complessivo, attualizzato, della differenza tra interessi calcolati nell’arco dell’intera durata dell’operazione, al tasso contrattuale, e gli interessi determinati applicando un tasso pari al 50% del contrattuale.
I crediti vantati dalle imprese o dai cessionari nei confronti di imprese committenti ammesse alla procedura di amministrazione straordinaria sopra definiti sono prededucibili ai sensi dell’articolo 6 del codice della crisi e dell’insolvenza, ove riferiti a prestazioni di beni e servizi, anche di autotrasporto e movimentazione di attrezzature, beni, prodotti e personale, strumentali a consentire la funzionalità produttiva degli impianti.
Integrazione al reddito
Ai lavoratori subordinati, impiegati da datori di lavoro del settore privato che sospendono o riducono l’attività in conseguenza della sospensione o riduzione dell’attività lavorativa di imprese, è riconosciuta per il 2024 dall’Inps un’integrazione al reddito, con relativa contribuzione figurativa, in misura pari a quella prevista dall’articolo 3, del D.lgs 14 settembre 2015, n. 148, per un periodo non superiore a sei settimane.
Il nesso causale è individuato nella monocommittenza o nell’influsso gestionale prevalente esercitato dall’impresa committente.
Al fine di garantire continuità aziendale e sicurezza nei luoghi di lavoro, con apposito accordo quadro tra le associazioni datoriali e le associazioni sindacali più rappresentative, da stipularsi presso il Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, sono individuate le modalità di sospensione e riduzione dell’attività lavorativa anche con ricorso alla rotazione dei lavoratori.
Le integrazioni di cui al presente articolo sono incompatibili con i trattamenti di integrazione salariale (D.lgs 14 settembre 2015, n. 148).
Le integrazioni sono erogate direttamente dai datori di lavoro alla fine di ogni periodo di paga e il relativo importo è rimborsato dall’Inps.
In alternativa, i datori di lavoro possono richiedere che il sostegno sia pagato direttamente dall’Inps.
Per un aggiornamento sui recenti ammortizzatori sociali, Ti invitiamo a leggere: “Ammortizzatori sociali: aggiornati gli importi per il 2024”
Cinzia De Stefanis
Mercoledì 7 febbraio 2024