La Legge Delega di riforma fiscale ha previsto, delegando al Governo la formulazione dei decreti attuativi, l’introduzione del c.d. “concordato preventivo biennale”, mediante il quale il fisco proporrà al contribuente in anticipo il reddito imponibile su cui determinare le imposte dovute per il prossimo biennio (2024-2025 – almeno questi sembrano i piani dell’esecutivo).
Si tratta di una misura che presenta però alcuni profili di criticità che, forse, non sono stati adeguatamente valutati.
Il concordato preventivo biennale: la stima del reddito futuro
Negli ultimi tempi, sta facendo molto discutere il concordato preventivo biennale, misura, in fase di approvazione, che prevede la definizione biennale della base imponibile ai fini delle imposte sui redditi e dell’Irap dei contribuenti di minore dimensione titolari di reddito d’impresa o di lavoro autonomo.
In sostanza, è previsto che l’Agenzia delle Entrate formuli una proposta al contribuente che fissa in anticipo il reddito – sul quale determinare le imposte – per un biennio, basandosi sui dati in possesso della stessa, anche utilizzando le banche dati e le nuove tecnologie, nonché tenendo conto degli indicatori sintetici di affidabilità (Isa).
Il Reddito “previsionale” proposto, verosimilmente, verrà quantificato in m