Siamo ad inizio anno ed appare opportuno illustrare le modalità per l’implementazione della contabilità di magazzino. Analisi di tre casi: imprese di produzione, imprese di distribuzione e, infine, imprese di servizi.
La contabilità di magazzino costituisce l’insieme delle rilevazioni dei movimenti dei beni, finalizzate a determinare la composizione qualitativa e quantitativa delle scorte aziendali e al loro controllo.
La composizione qualitativa, infatti, esprime le caratteristiche delle rimanenze mentre quella quantitativa rappresenta il livello delle scorte in un dato momento.
Da un punto di vista civilistico, l’art. 2214, comma 1, non obbliga il contribuente alla tenuta delle scritture ausiliarie di magazzino; tuttavia, il comma 2 richiede di «tenere le altre scritture contabili che siano richieste dalla natura e dalle dimensioni dell’impresa».
In concreto, la scelta è demandata al contribuente sulla base delle proprie esigenze contabili e, in particolare, della complessità dell’attività che svolge.
Scritture ausiliarie di magazzino: alcune generalità
La normativa disciplina le scritture ausiliarie di magazzino per attività economiche (commercio, industria, servizi), in quanto solamente in questo modo è possibile utilizzare a fini fiscali la contabilità di magazzino che le imprese già tengono per fini gestionali.
Per meglio definire i criteri di applicabilità con riferimento alle diverse attività produttive, tenendo in considerazione che dal punto di vista aziendale le rimanenze di magazzino rappresentano dei fattori produttivi a breve ciclo di utilizzo o combinazioni di essi che, non essendo stati ancora impiegati o venduti, sono disponibili per la gestione futura.
Contabilità di magazzino e imprese industriali
Tipologia di produzione nel settore industriale
Nell’ambito del settore produttivo, le attività industriali si possono suddividere in:
- fabbricazione di beni a lotti ricorrenti, nella quale, in base alla programmazione aziendale, i beni vengono prodotti secondo necessità.
Ipotesi: i dati di produzione evidenziano per il prodotto xyz:
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- n. 2000 unità nel mese di gennaio;
- nessuna unità nel mese di febbraio;
- n. 2500 unità nel mese di marzo;e così di seguito;
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- produzione di beni a ciclo continuo, nella quale i beni vengono prodotti ininterrottamente sul medesimo impianto;
- produzione su commessa o a costi specifici, nella quale i beni da produrre vengono stabiliti di volta in volta in base agli ordini e alle specifiche forniti dai clienti.
È evidente, quale logica conseguenza, che le scritture ausiliarie di magazzino nell’ambito operativo:
1) delle attività di:
- produzione di beni a lotti ricorrenti;
- produzione di beni a ciclo continuo;
devono necessariamente consentire un preciso e corretto controllo della movimentazione di magazzino di carico e di scarico dei beni.
Le annotazioni, pertanto, devono riguardare i movimenti:
- delle materie prime;
- dei semilavorati, se distintamente classificati in inventario (esclusi, in ogni caso i prodotti in corso di lavorazione);
- dei prodotti finiti;
- degli altri beni destinati ad essere fiscalmente incorporati nei prodotti finiti;
- degli imballaggi utilizzati per il confezionamento dei singoli prodotti;
e devono fornire le seguenti informazioni:
- le quantità iniziali (quali risultano dall’inventario);
- le quantità entrate in magazzino e la loro provenienza e cioè:
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- acquisti;
- produzione;
- resi da clienti;
e simili causali;
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- le quantità uscite dal magazzino e la loro destinazione e cioè:
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- vendite;
- produzione;
- resi a fornitori;
e simili causali;
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- la consistenza finale come dall’inventario di fine esercizio;
tenendo, al riguardo, presente che, ovviamente le registrazioni devono evidenziare le consistenze delle movimentazioni e, di conseguenza, l’obbligo di tenuta si limita alle quantità, per cui si deve intendere facoltativa l’evidenziazione dei valori;
2) delle atti