Il settore agroalimentare è uno dei settori di punta dell’economia italiana nel mondo, pertanto è destinatario di molti aiuti.
Da venerdì 20 ottobre 2023 riapre la possibilità di accedere alle agevolazione destinate ai contratti di sviluppo del settore della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli.
Analizziamo le regole di queste norme e quali sono le spese agevolabili…
Con il decreto direttoriale dell’11 ottobre 2023 è stata fissata la riapertura dello sportello per la presentazione delle domande di agevolazione a valere sulla misura dei contratti di sviluppo, concernenti il settore della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli, in applicazione del regime di aiuti SA. 107569/RFF 2023.
A partire dalle ore 12.00 del 20 ottobre i soggetti interessati potranno inviare le domande per le agevolazioni allo sportello online Invitalia, gestore della misura per conto del Ministero delle Imprese e del Made in Italy.
Le domande di agevolazione dovranno essere presentate a Invitalia, secondo le modalità ed i modelli indicati nell’apposita sezione dedicata ai contratti di sviluppo del sito internet di Invitalia.
Aggiornamento del regime di aiuti al settore della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli
Il decreto ministeriale 19 aprile 2023 aggiorna il regime di aiuti inerente al settore della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli alla nuova disciplina comunitaria in materia di aiuti di stato e apporta ulteriori modifiche al decreto ministeriale 9 dicembre 2014 in materia di semplificazione del procedimento.
L’aggiornamento attiene alla nuova formulazione dell’articolo 19 bis del predetto decreto al fine di integrare un nuovo regime di aiuti in linea con i nuovi Orientamenti per gli aiuti di Stato nei settori agricolo e forestale e nelle zone rurali, di cui alla comunicazione della Commissione europea 2022/C 485/01, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea C 485 del 21 dicembre 2022, applicabili a decorrere dal 1° gennaio 2023.
I progetti investimento agevolabili
Le agevolazioni possono essere concesse a fronte di progetti di investimento nel settore della trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli rientranti nelle seguenti tipologie:
- creazione di una nuova unità produttiva;
- ampliamento della capacità di un’unità produttiva esistente;
- riconversione di un’unità produttiva esistente, intesa quale diversificazione della produzione per ottenere prodotti che non rientrano nella stessa classe (codice numerico a quattro cifre) della classificazione delle attività economiche ATECO 2007 dei prodotti fabbricati in precedenza;
- ristrutturazione di un’unità produttiva esistente, intesa quale cambiamento fondamentale del processo produttivo esistente attuato attraverso l’introduzione di un nuovo processo produttivo o l’apporto di un notevole miglioramento al processo produttivo esistente, in grado di aumentare il livello di efficienza o di flessibilità nello svolgimento dell’attività economica oggetto del programma di investimento, valutabile in termini di riduzione dei costi, aumento del livello qualitativo dei prodotti e/o dei processi, riduzione dell’impatto ambientale e miglioramento delle condizioni di sicurezza sul lavoro.
I progetti di investimento non ammissibili
- diretti alla produzione di biocarburanti prodotti da colture alimentari e foraggere;
- realizzati per conformarsi alle norme dell’Unione europea in vigore;
- costituiti da investimenti di mera sostituzione
I progetti devono essere avviati successivamente alla presentazione della domanda di agevolazioni.
A tal fine per avvio del progetto si intende la data di inizio dei lavori di costruzione oppure la data del primo impegno giuridicamente vincolante ad ordinare attrezzature o di qualsiasi altro impegno che renda irreversibile l’investimento, a seconda di quale condizione si verifichi prima.
L’acquisto del terreno e i lavori preparatori quali la richiesta di permessi o la realizzazione di studi di fattibilità non sono considerati come avvio del progetto.
E’ stata prevista una diversa modulazione delle agevolazioni concedibili, in funzione della dimensione di impresa e dell’ubicazione dell’intervento. L’effettiva applicabilità delle disposizioni è subordinata all’approvazione del nuovo regime da parte della Commissione europea.
Le domande già presentate al soggetto gestore – Invitalia, per le quali alla data del 31 dicembre 2022 non è intervenuta la concessione, saranno valutate nell’ambito del nuovo regime, fermo restando il riconoscimento delle agevolazioni nei limiti dell’intensità massima richiesta in sede di presentazione della domanda medesima.
Al fine della semplificazione dell’iter agevolativo, si introduce una diversa modalità di presentazione delle domande.
Inoltre viene allineata la soglia di accesso alla procedura fast track, per il settore della trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli, in termini di ammontare minimo degli investimenti richiesti, a quella prevista per la generalità degli interventi: 50 milioni di euro.
Spese ammissibili per le agevolazioni
Ulteriori modifiche apportate dal decreto ministeriale 19 aprile 2023 attengono alla definizione delle spese ammissibili per i contratti di sviluppo per il settore della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli.
Le spese ammissibili debbono riferirsi all’acquisto e alla costruzione di immobilizzazioni, come definite dagli articoli 2423 e seguenti del Codice civile, nella misura necessaria alle finalità del progetto oggetto della richiesta di agevolazioni.
Dette spese riguardano:
- suolo aziendale e sue sistemazioni, nel limite del 10 per cento dei costi totali ammissibili del progetto d’investimento;
- opere murarie e assimilate, nel limite del 40 per cento dei costi totali ammissibili del progetto d’investimento;
- infrastrutture specifiche aziendali;
- macchinari, impianti e attrezzature varie, nuovi di fabbrica, fino al loro valore di mercato;
- l’acquisto o lo sviluppo di programmi informatici, soluzioni in cloud e soluzioni analoghe e l’acquisizione di brevetti, licenze, diritti d’autore e marchi commerciali;
- consulenze connesse al progetto d’investimento, nella misura massima del 4 per cento dell’importo complessivo ammissibile del progetto d’investimento.
Spese non ammissibili
Non sono ammissibili:
- le spese relative a macchinari, impianti e attrezzature usati, al capitale circolante, le spese notarili, le spese relative a imposte, tasse, scorte, nonché all’acquisto di immobili che hanno già beneficiato, nei dieci anni antecedenti la data di presentazione della domanda di agevolazioni di cui all’art. 9, comma 1, di altri aiuti, fatta eccezione per quelli di natura fiscale, salvo i casi di revoca e recupero totale degli aiuti medesimi da parte delle autorità competenti;
- i singoli beni di importo inferiore a 500,00 euro, al netto di Iva;
- i costi relativi a commesse interne;
- l’Iva sulle spese ammissibili elencate nel paragrafo precedente , salvo nel caso in cui non sia recuperabile a norma della legislazione italiana in materia;
- nel caso di beni acquisiti con il sistema della locazione finanziaria, i costi connessi al contratto di leasing quali il margine del concedente, i costi di rifinanziamento degli interessi, le spese generali e gli oneri assicurativi.
NdR: potrebbe interessarti: PAC 2023 – 2027: modifiche al decreto pagamenti diretti in agricoltura
A cura di Cinzia De Stefanis
19 Ottobre 2023