Dimissioni del padre lavoratore e ticket licenziamento

di Antonella Madia

Pubblicato il 1 agosto 2023

Le novità apportate a partire dal 2022 all’interno del Testo Unico maternità-paternità estendono alcuni diritti per i padri lavoratori. Ciò comporta, da un punto di vista amministrativo, delle novità anche in termini di istituti applicabili o meno al padre lavoratore.
In particolare, in caso di dimissioni del padre lavoratore, oltre a spettare la NASpI, i datori di lavoro dovranno anche versare il ticket licenziamento.

Disciplina dei congedi di paternità

Come noto, il Decreto Legislativo n. 105/2022, ha introdotto all’interno dell’articolo 27-bis del D.Lgs. n. 151/2001 la disciplina del congedo di paternità obbligatorio, che si applica nei confronti dei padri adottivi o affidatari, che siano anche lavoratori.

In particolare con tale disposizione si garantisce al padre lavoratore un’astensione dal lavoro obbligatoria per un periodo di 10 giorni, che può essere fruita dai due mesi precedenti la data presunta del parto ed entro i 5 mesi successivi.

Tale astensione non è frazionabile a ore ma può essere utilizzata anche in via non continuativa.

Tale congedo di paternità è riconosciuto a tutti i padri lavoratori dipendenti.

L’articolo 28 del Testo Unico in esame disciplina invece il congedo di paternità alternativo, prevedendo che il padre lavoratore ha il diritto di astenersi dal lavoro per tutta la durata del congedo di maternità o per la parte residua che sa