Tra dichiarazioni di terzi e prova testimoniale cosa cambia?

di Gianfranco Antico

Pubblicato il 23 marzo 2023

La Corte di Cassazione si è espressa in materia di dichiarazioni di terzi verbalizzate nel PVC, utilizzate in relazione ad assunte sottofatturazioni concernenti vendite immobiliari.
L'analisi di una recente sentenza ci consente oggi di inquadrarle sotto una nuova luce, per effetto della legge di riforma della giustizia tributaria che introduce la prova testimoniale.

Dichiarazioni di terzi e prova testimoniale: i recenti principi espressi dalla Cassazione

dichiarazioni di terzi prova testimonialeGli Ermellini, nell’ordinanza n. 29241 del 7 ottobre 2022, rilevano che nella pregressa giurisprudenza della Suprema Corte, trovasi costantemente affermato il principio a termini del quale "nel processo tributario, le dichiarazioni rese da un terzo, inserite, anche per riassunto, nel processo verbale di constatazione e recepite nell'avviso di accertamento, hanno valore indiziario e possono assurgere a fonte di prova presuntiva, concorrendo a formare il convincimento del giudice anche se non rese in contraddittorio con il contribuente, senza necessità di ulteriori indagini da parte dell'Ufficio" (cfr. da ultimo Sez. 6-5, n. 9316 del 20/05/2020).

Già in epoca meno recente consta essersi affermato che:

"in tema di accertamento parziale di tributi diretti, ai sensi dell'art. 41-bis del d.P.R. 29 settembre 1973, n. 600, tra gli elementi indiziari che consentono di stabilire l'esistenza di un reddito non dichiarato o il maggiore ammontare di un reddito parziale dichiarato, che avrebbe dovuto concorrere a formare il reddito imponibile, rientrano anche le dichiarazioni rilasciate da terzi alla polizia tributaria, a prescindere dal fatto che tale maggior reddito non risulti dalle scritture contabili, facendo le stesse prova contro l'imprenditore, ma non a suo favore (art. 2709 cod. civ., con l'eccezione stabilita dal successivo art. 2710), ed essendo, quindi, contestabili con qualunque mezzo di prova, non necessariamente documentale" (Sez. 5, n. 3573 del 16/02/2010).

In relazione ad una fattispecie analoga a quella per cui si procede, si rinviene, inoltre, il principio secondo cui:

"in tema di accertamento dell'imposta sui redditi, le dichiarazioni rese da terzi in ordine ad un contratto di compravendita di un immobile, raccolte dai verificatori ed inserite in un processo verbale di constatazione, ben possono essere utilizzate per l'accertamento tributario, ai sensi dell'art. 32, primo comma, n. 8 bis, del d.P.R. 29 settembre 1973, n. 600, richiamato dall'art. 39, primo comma, lett. d) dello stesso atto normativo, avuto riguardo alla posizione di fat