In materia di spese processuali, la compensazione totale o parziale può essere disposta solo in presenza di “gravi ed eccezionali ragioni” che siano riferibili a concrete peculiarità della controversia. Tali motivazioni devono emergere in modo chiaro e specifico, senza ricorrere a espressioni generiche o stereotipate. Tra i fattori che possono giustificare la compensazione rientra anche l’incertezza giurisprudenziale sulla questione trattata, ma tale incertezza deve essere valutata con riferimento al momento in cui è stata instaurata la causa, non a sviluppi successivi.
Compensazione spese di giudizio: la Cassazione boccia formule generiche
In tema di spese di giudizio, le “gravi ed eccezionali ragioni” che legittimano la compensazione totale o parziale delle spese devono riguardare specifiche circostanze o aspetti della controversia decisa e non possono essere espresse con una formula generica.
In particolare, ai fini della compensazione certamente rileva anche l’incertezza giurisprudenziale sulla questione oggetto del giudizio, ma essa va valutata con riferimento all’epoca dell’introduzione della causa.
Spese compensate? Solo con ragioni gravi e specifiche, avverte la Cassazione
La Corte di Cassazione ha chiarito alcuni rilevanti profili in tema di criteri e presupposti per la compensazione delle spese nell’ambito del giudizio tributario.
Nel caso di specie, il contribuente ricorreva avverso la sentenza della Corte di giustizia tributaria di secondo grado, che aveva rigettato l’appello dal medesimo proposto avverso la sentenza della Commissione Tributaria Provinciale, la quale, pur accogliendo il ricorso per l’annullamento dell’estratto di ruolo relativo a cartelle di pagamento per tasse automobilistiche, aveva compensato le spese di lite.
I giudici di secondo grado, confermando la sentenza di prime cure, avevano in particolare ritenuto condivisibile la decisione impugnata in relazione alla sussistenza di gravi ed eccezionali ragioni, giustificanti, ex art.