In tema di società a ristretta base azionaria, la Corte di Cassazione ha affermato che il diritto agli utili matura, al di là degli ulteriori presupposti di legge, solo a seguito del bilancio ed a chiusura dell’esercizio sociale, così che se il socio esce prima si salva dall’accertamento del fisco.
L’ordinanza della Cassazione: i fatti di causa
Un contribuente ricorre nei confronti dell’Agenzia delle Entrate, avverso la sentenza con la quale la C.t.r. ha accolto l’appello dell’Ufficio avverso la pronuncia con cui la C.t.p. di Caserta, in accoglimento del ricorso, aveva annullato l’atto.
Con l’atto impositivo l’Ufficio, facendo seguito all’avviso di accertamento emesso nei confronti della s.r.l., partecipata al 70 per cento dal contribuente, recuperava a tassazione, ai fini Irpef il maggior reddito di capitale, ex art. 47 d.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917, in ragione del reddito accertato nei confronti della società per l’anno 2006.
Il recupero a tassazione si fondava sul rilievo che, nell’ipotesi di società di capitali a base ristretta, l’obbligazione tributaria sul reddito di capitale andasse determinata sul reddito definito in capo alla società.
La C.t.r. rilevava che il contribuente non aveva fornito alcuna prova idonea a contestare la presunzione di percezione dei redditi extracont