Fissata a 100 la percentuale di credito d’imposta fruibile dai titolari di impianti pubblicitari pubblici e privati per l’anno 2021, a titolo di canone patrimoniale di concessione, autorizzazione o esposizione pubblicitaria.
In attesa dell’isitituzione del codice tributo da utilizzare in F24 esaminiamo gli aspetti principali di tale bonus.
Il Direttore dell’Agenzia delle Entrate ha provveduto a determinare la percentuale del credito d’imposta fruibile dai titolari di impianti pubblicitari privati o concessi a soggetti privati, destinati all’affissione di manifesti e ad analoghe installazioni pubblicitarie di natura commerciale, di cui all’art. 67-bis del decreto-legge 25 maggio 2021, n. 73. conv. con modif. dalla L. n. 106/2021 (cd. Sostegni-bis).
In particolare, l’ammontare del credito d’imposta fruibile da ciascun beneficiario è pari al 100 per cento dell’importo dovuto nell’anno 2021, a titolo di canone patrimoniale di concessione, autorizzazione o esposizione pubblicitaria di cui all’art.1, commi 816 e seguenti, della legge 27 dicembre 2019, n. 160, indicato nell’ultima comunicazione inviata all’Agenzia delle entrate ai sensi del provvedimento del direttore della medesima Agenzia prot. n. 295258 del 29 ottobre 2021, in assenza di successiva rinuncia.
Ciascun beneficiario può visualizzare il credito d’imposta fruibile, determinato ai sensi del punto precedente, tramite il proprio cassetto fiscale accessibile dall’area riservata del sito internet dell’Agenzia delle entrate.
Con successiva risoluzione sarà istituito il codice tributo da indicare nel modello F24 per utilizzare in compensazione il credito d’imposta di cui trattasi.
Riepiloghiamo, quindi, sinteticamente, le regole del bonus istituito.
Bonus impianti pubblicitari: il quadro giuridico
L’art. 67-bis del D.L. n. 73/2021, n. 73, conv. con modif. dalla L. n. 106/2021 (cd. Sostegni-bis), ha introdotto un credito d’imposta per il pagamento del canone patrimoniale di cui all’art.1, commi da 816 a 836, della L. n. 160/2019 (legge di bilancio 2020), dovuto per la diffusione di messaggi pubblicitari, vale a dire il canone di concessione, autorizzazione o esposizione pubblicitaria, introdotto a decorrere dal 1° gennaio 2021, in favore degli enti locali (comuni, province e città metropolitane)[1].
Presupposti del canone
I presupposti del canone sono:
- l’occupazione, anche abusiva, delle aree appartenenti al demanio o al patrimonio indisponibile degli enti e degli spa