DDL Bilancio 2022: novità in materia di previdenza

Il disegno di Legge di Bilancio 2022 recherà notevoli modifiche alle disposizioni in essere, anche in materia di pensioni e di previdenza sociale.
Vediamo meglio le misure in fase di valutazione da parte del Parlamento e quali potrebbero essere le ripercussioni per il 2022 e per gli anni a seguire.

La nuova Legge di Bilancio 2022 è destinata a cambiare nuovamente diverse regole in materia di lavoro.

Tra le novità inserite all’interno della bozza, rientrano alcune misure di grande rilievo che interessano la previdenza, la tutela delle aziende in crisi, ma anche le misure sociali come il reddito di cittadinanza.

Vediamo meglio quali sono le novità al vaglio del Parlamento e inserite nel Disegno di Legge di Bilancio 2022 che dovrà essere prossimamente approvato.

 

Quota 100 in soffitta, arriva Quota 102

legge bilancio previdenza 2022Tra le misure al vaglio del Governo innanzitutto bisogna segnalare un cambio di rotta per quanto riguarda Quota 100, e in particolar modo si prevede uno scalino leggermente più alto per poter accedere al pensionamento anticipato.

Si parla infatti di “Quota 102” ossia una misura che prevede per l’anno 2022 la possibilità di accedere al diritto alla pensione anticipata raggiungendo un’età anagrafica di 64 anni e un’anzianità contributiva minima di 38 anni.

Tali requisiti devono essere entrambi ottenuti entro l’anno 2022 per poter andare in pensione con anticipo.

Potranno accedere a Quota 102 sia i lavoratori dipendenti iscritti alle gestioni dell’INPS e alle gestioni esclusive e sostitutive della medesima, ma anche i lavoratori iscritti alla Gestione Separata di cui all’articolo 2, comma 26, della Legge n. 335/1995.

 

APE sociale: nuove regole

Un’altra novità da tenere in conto con riferimento alla questione pensionistica riguarda l’APE sociale ossia l’anticipo pensionistico erogato dall’INPS e a carico dello Stato, per soggetti che abbiano compiuto almeno 63 anni di età e che si trovino in specifiche condizioni stabilite dalla legge.

Tale misura, in vigore dal 2017 seppur in maniera sperimentale, doveva concludersi il 31 dicembre 2021; con la nuova Legge di Bilancio sembra potrebbe esserci una proroga fino al 31 dicembre 2022.

Tale strumento dà la possibilità di anticipare il momento della pensione per i soggetti che abbiano svolto delle lavorazioni particolarmente faticose.

A tal proposito si segnala che probabilmente verrà anche ampliato e aggiornato l’elenco delle professioni gravose che danno diritto all’accesso all’APE sociale.

Se la norma dovesse rimanere così come presente nella bozza del Disegno di Legge, l’APE sociale spetterà per l’anno 2022 ai lavoratori dipendenti che sono in possesso di almeno 36 anni di anzianità contributiva, i quali abbiano svolto:

  • per almeno 7 anni negli ultimi 10;
  • oppure per almeno 6 anni negli ultimi 7;

una o più professioni gravose.

 

APE sociale: nuovi lavori gravosi

Riguardo alle professioni ammesse all’APE sociale si segnala che tale elenco dovrebbe essere aggiornato con l’allegato 1 alla Legge di Bilancio 2022, includendo: professori di scuola primaria, pre–primaria e professioni assimilate; tecnici della salute, addetti alla gestione dei magazzini e professioni assimilate, professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali, operatori della cura estetica, professioni qualificate nei servizi personali ed assimilati, artigiani, operai specializzati, agricoltori, conduttori di impianti e macchinari per l’estrazione e il primo trattamento dei minerali, operatori di impianti per la trasformazione e lavorazione a caldo dei metalli, conduttori di forni ed altri impianti per la lavorazione del vetro, della ceramica e di materiali assimilati, conduttori di impianti per la trasformazione del legno e la fabbricazione della carta, operatori di macchinari e di impianti per la raffinazione del gas e dei prodotti petroliferi, per la chimica di base e la chimica fine e per la fabbricazione di prodotti derivati dalla chimica, conduttori di impianti per la produzione di energia termica e di vapore, per il recupero dei rifiuti e per il trattamento e la distribuzione delle acque, conduttori di mulini e impastatrici, conduttori di forni e di analoghi impianti per il trattamento termico dei minerali, operai semiqualificati di macchinari fissi per la lavorazione in serie e operai addetti al montaggio, operatori di macchinari fissi in agricoltura e nella industria alimentare, conduttori di veicoli, di macchinari mobili e di sollevamento, personale non qualificato addetto allo spostamento e alla consegna merci, personale non qualificato nei servizi di pulizia di uffici, alberghi, navi, ristoranti, aree pubbliche e veicoli, portantini e professioni assimilate, professioni non qualificate nell’agricoltura, nella manutenzione del verde, nell’allevamento, nella silvicoltura e nella pesca, e professioni non qualificate nella manifattura, nell’estrazione di minerali e nelle costruzioni.

 

Opzione donna anche per il 2022

Sempre per quanto riguarda la parte previdenziale, è prorogata di un anno anche la misura definita “Opzione donna”, ossia quella che prevede la possibilità di calcolare il trattamento pensionistico sulla base del sistema contributivo in favore di lavoratrici dipendenti e autonome con anzianità contributiva pari o superiore a 35 anni e un’età anagrafica pari o superiore a 58 anni per le lavoratrici dipendenti, e a 59 anni per le lavoratrici autonome.

Tale strumento permetterà – se definitivamente in vigore con l’approvazione della Legge di Bilancio – di accedere a tale misura anche fino al 31 dicembre 2022 ma con un’età pari o superiore a 60 anni per le lavoratrici dipendenti e a 61 anni per le lavoratrici autonome.

 

INPGI assimilata nell’INPS

Tra le altre novità di rilievo si segnala che probabilmente all’interno della nuova Legge di Bilancio ci sarà una definizione per quanto riguarda le casse dell’INPGI, ossia la cassa previdenziale dei giornalisti, in crisi da già diverso tempo.

All’interno del Disegno di Legge è previsto infatti che tutta la posizione INPGI per i dipendenti verrà sostituita e inclusa all’interno dell’Istituto Previdenziale.

Questo significherebbe che dal 1° luglio 2022:

  • giornalisti pubblicisti, giornalisti professionisti, ma anche praticanti titolari di un rapporto di lavoro subordinato di natura giornalistica;
     
  • titolari di posizioni assicurative e di trattamenti pensionistici diretti e loro superstiti;

saranno iscritti all’AGO dell’INPS per l’invalidità e la vecchiaia per i lavoratori dipendenti.

Se tale misura entrerà a regime, a partire dal 2024 ai lavoratori iscritti alla gestione INPGI si applicheranno le regole generali previste per i lavoratori iscritti al FLPD.

 

A cura di Antonella Madia

Giovedì 2 dicembre 2021