Come già anticipato da Commercialista Telematico nell'articolo Gli aiuti al circolante sono in conto esercizio, ma attenti alla contabilizzazione, gli aiuti al circolante sono da considerare contributi in conto esercizio e come tali vanno trattati sotto il profilo contabile e fiscale.
Lo chiarisce la risposta ad interpello n. 79 del 2 febbraio 2021, con la quale l’Agenzia delle entrate ha così definito l’agevolazione prevista da una legge regionale con lo scopo di supportare coloro che, dopo aver richiesto e stipulato specifici finanziamenti bancari, potevano accedere all’ulteriore misura rappresentata da una sovvenzione destinata a finanziare le spese correnti.
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Aiuti al capitale circolante: le richieste del contribuente
Una società chiedeva, attraverso l’avviso pubblico emanato da una Regione, un finanziamento bancario, a cui seguiva la richiesta di intervento al Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese di cui alla legge n. 662/1996.
Successivamente alla stipula del predetto finanziamento, accedeva anche ad alla sovvenzione, prevista dallo stesso avviso pubblico regionale, fruendo di un aiuto pari ad una percentuale (dal 20 al 30%) del predetto finanziamento.
Ammessa alla nuova agevolazione, la società ha proposto interpello all’Agenzia delle entrate:
- per aver conferma che la predetta sovvenzione fosse da considerare un contributo in conto capitale ex art. 88 comm